Standard & Poor’s, l’agenzia di rating internazionale, ha messo sotto osservazione o maeglio in “ credit watch” negativo, l’ intera Eurozona. Dunque tutta la zona Euro rischia il possibile taglio della valutazione sull’affidabilità creditizia di lungo termine. In pratica, nei prossimi 90 giorni l’agenzia potrebbe rivedere al ribasso il rating degli Stati in questione. Secondo S&P tale decisione risponde alla convinzione che la situazione nell’Eurozona è peggiorata nelle ultime settimane in modo tale da influire negativamente su tutti i Paesi della moneta unica”.
In realtà dietro tale scelta c’è anche il rischio crescente di una nuova, “moderata” recessione nell’unione monetaria che, stando alle stime dell’agenzia, nel suo complesso dovrebbe crescere di appena lo 0,4% l’anno prossimo. E non è bastato neppure il nuovo piano Merkel-Sarkozy a far cambiare idea a Standard &Poor’ s. Come l’agenzia stessa spiega in una nota “i continui disaccordi tra gli organi decisionali europei su come meglio affrontare il crollo della fiducia dei mercati e, nel lungo termine, su come garantire una maggiore convergenza economica, finanziaria e fiscale”, avrebbero influito sulla perdita di credibilità dell’ intera Eurozona.
In tale contesto, anche le Borse fanno un passo indietro. Piazza Affari infatti ha aperto in calo, anche se poi ha subito rigirato in positivo trascinata dai bancari e sulla scia dell’andamento dello spread, che ha ripreso a scendere. A metà mattinata l’indice Ftse Mib era in leggero ribasso e segnava -0,79%. Attualmente la Borsa di Milano perde lo 0, 62%.
Per quanto riguarda le banche, Banco Popolare sale ora dell’1,4%, Bper dello 0,33% e Bpm dello 0,5%. Ed ancora, Mps balza in avanti di oltre il 4% e Intesa Sanpaolo dell’1,5%. Unicredit sale dello 0,9%, mentre rimangono deboli le Ubi (-0,4%). Finmeccanica segna un ribasso di mezzo punto percentuale, risentendo della notizia che S&P ha tagliato il rating della società da BBB a BBB, mantenendo l’outlook negativo. Sono comprate le Eni (+1%) e le Impregilo (+2,3%). Fuori dal paniere principale, Mondo Tv guadagna il 9,5% mentre Pininfarina arretra di oltre il 4%. A Francoforte vanno giù le Rwe (sono arrivate a perdere oltre l’11%), dopo la decisione del governo tedesco di abbandonare i progetti di energia nucleare. A Parigi Veolia Environnement sale del 3%% dopo l’annuncio di cessione di alcuni asset.
Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si mantiene basso ed ora si attesta sotto i 370 punti base, dopo la fiammata segnata all’apertura dei mercati quando è volato a 383 punti. La forbice tra i due titoli si restringe a 369 punti e il rendimento del decennale cala al 5,95%.Nel primo pomeriggio, si registra un calo ulteriore dello spread che si porta sui 361,09 punti base.
Confcommercio: siamo in recessione. L’Italia è in crisi e già si sente. L’allarme è lanciato dal centro studi di secondo cui le variazioni congiunturali negative su pil e consumi sono attese già tra il terzo e il quarto trimestre 2011, quindi saremmo già in recessione. Dati che faranno trascorre agli italiani un Natale “grigio”.
Secondo l’istituto guidato da Carlo Sangalli nel 2012 il pil segnerà un calo dello 0,6%, mentre nel 2013 segnerà +0,4%. Batosta anche per i consumi: il prossimo anno subiranno una contrazione dello 0,3%. Positivo ma di poco il trend previsto per il 2013 che si attesta ad un magro +0,3%.