L’Italia è “di fronte a una recessione potenzialmente più forte e prolungata di quanto avevamo stimato in precedenza e pensiamo che la vulnerabilità delle banche italiane al rischio di credito dell’economia stia aumentando”. La doccia fredda arriva in un comunicato a firma di Sandard&Poor’s. L’agenzia internazionale di rating vede nero per Roma con un pil in calo del 2,1% nel 2012 e dello 0,4% nel 2013. Nel rapporto si legge che l’economia italiana “rispetto ad altri paesi dell’area euro, come la Francia o la Germania, non si è ripresa dalla recessione del 2008-2009”. E le conseguenze di questa ‘situazione economica’ si riflettono negativamente sulle istituzioni finanziarie: nel mirino dell’agenzia di rating entrano 15 banche e le valutazioni sono tutte negative.“Le banche italiane sono esposte alle deviazioni negative dall’attuale e moderato calo dei prezzi del real estate”. Standard & Poor’s mantiene comunque una valutazione del rischio dell’industria bancaria italiana a ‘4’, ovvero a rischio intermedio, anche se ha rivisto al rialzo – a 5 da 4 – il rischio di credito dell’Italia. Da questa Caporetto si salvano solo
IntesaSanpaolo, Unicredit e Mediobanca.