Sembrerebbe un gesto di un folle. Secondo il fratello, prontamente intervistato, non avrebbe problemi mentali, semmai solo difficoltà economiche in quanto senza lavoro e da poco separato. Un uomo in giacca e cravatta, bloccato subito dopo, avrebbe sparato a due carabinieri, ferendone uno in modo grave al collo. Colpita anche una donna che passava in quel momento. Attimi di panico, si è temuto per coloro che affollavano la piazza ma subito è stata fatta defluire la folla. Come scritto a sparare un uomo in giacca e cravatta, i due carabinieri avrebbero risposto al fuoco, ferendo l’uomo ma non si esclude la presenza di un altro attentatore. Sono solo voci ma lo stato di allerta non cessa. Ipotesi prevalente che si tratti di un gesto di un folle anche se non si escludono altre piste. Sul luogo i Ris che stanno effettuando rilievi atti a stabilire la dinamica. Luigi Preiti, ricoverato in ospedale, è stato interrogato dal Pm Laviani. Secondo quanto riferisce il magistrato il Preiti avrebbe commesso il folle gesto nel tentativo di colpire i politici. Non sembrerebbe malato ma solo disperato per aver perso il posto di lavoro e soprattutto segnato dal divorzio. Solo un uomo pieno di problemi.
Preiti accusato di tentato omicidio. Al momento Preiti è accusato di tentato omicidio e detenzione abusiva di armi da fuoco. Ma l’attentatore ha confessato tutto. A renderlo noto, il procuratore aggiunto della Repubblica Pierfilippo Laviani: “ Preiti ha ammesso di aver sparato e ha detto che la sua intenzione era quella di sparare ai politici”.
Poco dopo la sparatotria, è intervenuto sul caso anche il fratello di Preiti, Arcangelo: “Non ho niente da dire, so solo che siamo rimasti paralizzati. Non sappiamo che cosa sia successo per scatenare una cosa del genere”.
Un uomo come tanti altri dunque, che si scontrano ogni giorno con le difficoltà di andare avanti. Preiti che è separato dal 2010, l’anno scorso è tornato a vivere con i genitori in Calabria, dopo aver perso il lavoro. Il fratello però ha smentito che avesse debiti da gioco: “Non mi risulta”.
Ma la testimonianza di Arcangelo non è attendibilissima, considerando che con Luigi non “ aveva contatti dal 2012, da quando sono tornato su dalla ferie. Io sentivo mia madre” e lei mi dava sue notizie, mi diceva che stava bene. “Non sappiamo cosa sia successo, ribadisco la mia solidarietà e quella della mia famiglia all’arma dei carabinieri, ai feriti. Ci dispiace immensamente, chiediamo scusa a tutta l’Italia”. Da quando è successo sono rimasto al telefono a lungo, “ho passato tre ore e mezzo in caserma, non è da noi vivere queste cose qua, brutte brutte brutte”, ha proseguito il fratello di Preiti. Con noi, ha concluso il fratello, Non ha mai parlato di politica. Non so che cosa gli sia successo questa mattina”. L’uomo, 49enne ed incensurato, senza porto d’armi, ha agito probabilmente in preda all’esasperazione.
Uno dei due carabinieri colpiti è in prognosi riservata e il proiettile gli ha provocato una lesione alla colonna vertebrale. L’uomo, 49 anni, è disoccupato secondo quanto ha riferito il neoministro dell’Interno Angelino Alfano, secondo cui si tratta comunque di un gesto isolato e “la situazione dell’ordine pubblico nel paese anche da verifiche da me fatte con le forze dell’ordine non desta preoccupazione”.
Per Preiti non ci sarà peizia psichiatrica. La Procura di Roma ha deciso di non chiedere la perizia psichiatrica per Luigi Preiti. Secondo Pier Filippo Laviani e il sostituto Antonella Nespola l’attentatore ha agito nel pieno delle sue capacità anche se la sua azione rientri nel comportamento di “un esibizionista”. I magistrati depositeranno oggi la richiesta di convalida del fermo per Preiti in cui si contestano i reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale e uso d’arma e munizioni ma non è escluso che possano essere contestate anche alcune aggravanti tra cui quella di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o una persona incaricata di pubblico servizio. L’interrogatorio di garanzia potrebbe essere svolto già nella giornata di domani.
“Cosa ho fatto? Non lo so. Non so spiegare”. E’ quanto dichiara Preiti agli agenti penitenziari che lo sorvegliano. Da ieri sera si trova nel carcere di Rebibbia, in isolamento, sorvegliato con una telecamera. ‘Non potevo più mantenere mio figlio, ero disperato”. Così in cella Preiti ripete agli agenti penitenziari che lo sorvegliano quasi a volersi giustificare dal terribile gesto. Chi lo ha visto lo descrive come un uomo ‘spaurito, con lo sguardo perso nel vuoto’. Preiti alterna questi sfoghi a lunghi silenzi.