SPAZIO DIAMANTE Black – White – Grey

SPAZIO DIAMANTE

Black – White – Grey

Si fa presto a dire c’è un nuovo teatro in città.

Tre sale con tre stagioni teatrali dal 30 settembre 2024.

Si, lo annunciamo.

È il nuovo Spazio Diamante nel quadrante est adiacente a Largo Preneste, al Pigneto e Torpigna; cuore pulsante della Roma che fa tendenza nelle arti, dicono.

Ma tutto questo fare, avrà mai un senso?

Quanti spazi simili sono sottoutilizzati?

C’è qualcuno che ne senta il bisogno?

In questa città frenetica e pigra, piena di eventi e sorda, chi coglierà questa nuova fonte di storie del contemporaneo?

Gufi e indifferenti attendono sadici la fine di questo viaggio temerario.

Perché farlo dunque?

Come ci sosterremo?

Nel fuoco che anima la nostra passione brucia ogni dubbio.

Perché pensiamo di essere dalla parte giusta della storia.

Il teatro è la medicina dell’anima.

I linguaggi, i racconti, il palcoscenico, gli spettatori, una chimica che si ripete da millenni.

È una via per affrontare i conflitti, per ascoltare storie che toccano i tasti del nostro cuore e della nostra mente; per confrontarci prima e dopo, ogni spettacolo, con autori, registi, attori e dibattere con tutti.

Teatro come bene comune per vibrare, formarsi ed arricchirsi di esperienze, modellando la prospettiva su ciò che siamo; per costruire coscienza e saper discernere.

Andiamo alla ricerca della bellezza, superiamo gli affanni della vita per averne una migliore.

Questo credo, risponda alle legittime, sarcastiche, ciniche istanze d’apertura.

Tuttavia non vogliamo essere retorici né sognatori.

Affinché questa prospettiva si affermi, bisogna condividerne il mezzo.

Il mezzo è la costruzione di Comunità intorno allo Spazio Diamante. Si può fare, a condizione che il ruolo di ogni partecipante sia di attivista, promotore culturale, entusiasta trascinatore.

Tutti insieme, addetti ai lavori e spettatori, vogliamo creare una Comunità per la nuova drammaturgia? Per un teatro che dia voce alle nuove generazioni; c’è bisogno di ascolto del disagio sociale, delle nostre paure e c’è bisogno di rimedi per dare prospettiva e qualche ancoraggio di salvezza.

Nel dialogo c’è tutto questo.

Il dialogo è nello spazio teatro che vivrà se questa Comunità vorrà crescere unita.

Il passo successivo e potendo contestuale, sarà la comunità dei piccoli teatri che possono fare rete creando una buona sinergia.

I numeri di questa prima stagione 2024/2025 testimoniano una vivace offerta teatrale.

Sappiamo che in questo settore è l’offerta che crea la domanda.

Per questo in SALA BLACK di 200 posti ci sono 27 titoli, per 30 autori di cui 25 italiani e 25 registi, oltre a 76 tra attori e attrici.

In SALA WHITE di 100 posti, ci sono 20 titoli per 20 autori di cui 16 italiani e 19 registi oltre a 41 tra attori e attrici.

In SALA GREY di 60 posti, ci sono 4 spettacoli.

Non è facile fornire una mappa concettuale per orientarsi tra tanti titoli.

Partirei dal Festival inDivenire che è un ottimo setaccio per individuare nuovi progetti da inserire in cartellone e qui sono ben rappresentati; mi limito a citare Simone Giacinti e Francesco Giordano vincitori del Premio del Pubblico 2024 e Dino Lopardo.

Poi il mondo della Stap Brancaccio – Accademia professionale di Teatro diretta da Lorenzo Gioielli che ha sfornato ottimi talenti e fra questi avremo Mattia Lauro, in apertura di stagione.

Segnalo la presenza delle Compagnie: Teatro Sotterraneo, Vucciria Teatro con un progetto aperto ad un workshop formativo collegato allo spettacolo; Teatrodilina con due distinti spettacoli, Kismet – Teatri di Bari con un testo di Antonio Tarantino, lo Stabile di Catania con Pierluigi Corallo.

Avremo una rassegna sui testi di Emanuele Aldrovandi; spettacoli musicali come CLUB27 e DREAM A LITTLE DREAM.

Tanti generi distinti: dalla prosa alla performance, al musical da camera con TEST al giallo/comico con I 39 SCALINI.

Vi invito a leggere attentamente il programma.

Siamo tutti responsabili di questa avventura. Chi vorrà, viva con noi questo impegno, contribuendo a fare sistema.

Siamo aperti e pieni di entusiasmo.

Buon Teatro a tutti.

P.S.: Non chiedete omaggi! Vi preghiamo di rispettare il lavoro delle Compagnie e del Teatro.

Alessandro Longobardi

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