Il ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera durante comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza da Covid-19, Roma 13 Gennaio 2021. ANSA/GIUSEPPE LAMI.

Speranza: “Serve unità, no alle polemiche politiche”

L’Aula della Camera approva, con 295 voti a favore, 220 contrari e sette astenuti, la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro della Salute Roberto Speranza sul prossimo Dpcm con le ulteriori misure di contrasto al Coronavirus.

“Non c’è altra strada diversa dall’unità per affrontare questa emergenza, la piu grande dal dopoguerra. Ecco perche mi rivolgo alla maggioranza e all’opposizione”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, aprendo l’informativa alla Camera sulle misure anti-Covid. “Nei prossimi mesi sara’ tutto terribilmente complicato, teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani, sarebbe errore imperdonabile rallentare nell’ultimo miglio”, ha aggiunto.

Stasera alle 20:30 è atteso il Consiglio dei Ministri sul decreto Covid e la proroga dello stato d’emergenza.

E Speranza, alla Camera, ha accennato alle misure del nuovo dpcm, affermando che “è intenzione del governo confermare il divieto di spostamento anche tra Regioni in zona gialla e vietare l’asporto dopo le 18 dai bar e stabilire l’ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto”. C’è poi intenzione di riaprire i musei in area gialla. L’intenzione è inoltre di confermare l’indicazione “a poter ricevere a casa massimo 2 persone non conviventi come già avvenuto durante le vacanze di Natale”.

“Questa settimana – ha sottolineato Speranza alla Camera – c’è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia, aumentano le terapie intensive, l’indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare. L’epidemia è nuovamente in una fase espansiva”. Pertanto “il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile stato di emergenza”.

Arriveranno venerdi – secondo quanto si apprende – le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza con le nuove classificazioni delle regioni per fasce di rischio. Secondo l’ultimo monitoraggio della cabina di regia – riportato da Speranza nelle comunicazioni alla Camera – 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso”.

Oltre alle aree rosse, arancioni e gialle “il Gioverno ha intenzione di prevedere anche una quarta area, bianca, solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1” fermo restando le misure delle mascherine e del distanziamento.

“Con la campagna di vaccinazione vediamo la luce in fondo al tunnel. Il Covid ha le ore contate, ma non abbiamo ancora vinto, siamo alle prime battute di una lunga e difficile maratona”, ha detto Speranza. “Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza ricorrere all’obbligo. Per il governo resta comunque fondamentale l’obiettivo dell’immunità di gregge. A chi ha dubbi sui vaccini dobbiamo rispondere con la trasparenza, l’evidenza scientifica e la capacità di ascolto e dialogo, non con gli insulti o con una guerra ideologica tra fan della scienza e primitivi delle caverne”, ha spiegato il ministro.

“Ad oggi abbiamo siglato opzioni per circa 226 milioni di dosi che nelle prossime settimane aumenteranno ulteriormente sino a giungere a 250 milioni esercitando sempre il diritto di opzione previsto dagli accordi europei che ci consente di bloccare per ogni contratto siglato dall’Unione il 13,46% di vaccini”, dice Speranza. “Abbiamo opzionato – ha spiegato – così quasi il doppio delle fiale necessarie per vaccinare tutti gli italiani. Tutto quello che si poteva e si doveva fare per approvvigionarsi del vaccino è stato fatto con attenzione e per tempo”.

“Nel primo trimestre 2021 – prosegue Speranza – è attesa l’autorizzazione anche del vaccino di Johnson & Johnson. I risultati del vaccino italiano ReiThera sono molto incoraggianti. Stiamo lavorando parallelamente ad organizzare le forze e l’Italia è pronta a mettere in campo una squadra forte: si aggiungeranno 40 mila medici ed entreranno anche le farmacie in campo”.

“Le prime tappe della campagna di vaccinazione sono chiare e definite: innanzitutto il personale sanitario, le Rsa e le persone dagli 80 anni in su. Si tratta di oltre 6 milioni di persone di cui più di 4 sono over-80. Aver scelto questa priorità rappresenta un tratto di umanità e civiltà profondamente giusto”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera. “Non credo ci possano essere dubbi: il Ssn, tanto più in una grave emergenza, ha obbligo di tutelare innanzitutto il diritto alla salute a partire dai più deboli, che corrono più rischi di perdere la vita”.

“Siamo ragionevolmente fiduciosi – ha aggiunto Speranza – che un aumento delle dosi disponibili avverrà in tempi non lunghi, aspettiamo certi che Ema e Aifa non perderanno neanche un giorno nel loro lavoro. Vogliamo correre ma dobbiamo farlo nell’assoluta sicurezza, ecco perche’ dobbiamo dare agli scienziati tutto il tempo necessario”.

Prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 luglio. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, l’indicazione che il Comitato tecnico scientifico ha dato al governo in vista del nuovo Dpcm. Secondo gli esperti, quattro sono gli elementi che consigliano il prolungamento di altri sei mesi, in modo da poter gestire la situazione con strumenti emergenziali: l’impatto ancora alto del virus sull’occupazione dei posti letto ospedalieri, la campagna vaccinale, la preoccupante situazione internazionale e la possibile sovrapposizione dell’influenza stagionale con il Covid.

“Grande preoccupazione” per la riapertura degli impianti sciistici. E’ quanto avrebbero espresso gli esperti del Comitato tecnico scientifico sottolineando tra l’altro che molte delle regioni in cui si trovano gli impianti sono proprio quelle dove la pandemia sta colpendo più duramente. Dal Cts è poi arrivata la conferma di quanto già emerso nella riunione del 7 gennaio: i mondiali di sci in programma a Cortina dall’8 al 20 febbraio si potranno svolgere ma a porte chiuse e con una serie di raccomandazioni tra cui quella di fare in modo che gli atleti restino in paese il minor tempo possibile, per evitare assembramenti.

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