Dal 4 al 5 marzo 2017, al Salone delle Fontane, Roma ospita la sesta edizione di “Spirit of Scotland, Whisky Festival”, la manifestazione incentrata sui whisky scozzesi.
E questo perché dici whisky e dici Scozia: il nobile distillato a base di acqua, torba, cereali e lievito, è da 1000 anni l’ inseparabile compagno di vita di questo popolo fiero e battagliero, e ne rispecchia a fondo la storia lo spirito ed il territorio. Anche se oggi viene prodotto in molti altri Paesi, dal Canada al Giappone passando per l’Irlanda, il whisky scozzese (il termine whisky deriva dalla modifica inglese del gaelico “uisge beatha“, che significa acqua vite) è senza dubbio sicuramente il più rinomato: grazie suo gusto torbato e leggermente affumicato è apprezzato dagli intenditori di tutto il mondo ed ora il suo gradimento è in crescita anche in Italia. L’ obiettivo di ”Spirit of Scotland” è quindi far conoscere e apprezzare agli italiani la cultura del whisky di queste terre rivolgendosi a professionisti, appassionati e neofiti con degustazioni, laboratori ed eventi. La scorsa edizione Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival ha attratto oltre 4mila visitatori, appassionati e neofiti e riunito operatori ed esperti nazionali e internazionali, con oltre 200 brand presenti, 10 masterclass, 5 seminari mixology e 10 guest internazionali del settore presenti.
Ma cosa caratterizza il whisky scozzese? In Scozia si producono due tipi di acquaviti con questo stesso nome ma profondamente diverse: il più pregiato è il whisky di puro malto detto SingleMalt, ottenuto dalla distillazione di solo orzo, operata esclusivamente con alambicco discontinuo, in una singola distilleria ed invecchiata in botti di quercia. Il secondo è il blended whisky, un prodotto più commerciale (ma non mancano versioni premium )ottenuto dalla miscelazione di whisky di malto prodotti in diverse distillerie, spesso mescolato con acquaviti di cereali, maltati e non, distillate con alambicco continuo a colonna.
In Scozia esistono non più di 150 distillerie, su un territorio di circa 80.000 mq ed ognuna a seconda del territorio in cui sorge produce whisky (single malt in particolare) con proprie caratteristiche organolettiche uniche ed omogenee a seconda dell’ area di produzione, così che un whisky delle Highlands sarà morbido e fruttato mentre uno proveniente dall’ isola di sky avrà l’aroma marino e salmastro delle coste battute dalle tempeste del mare del nord e così via. Non ne esiste uno uguale all’ altro.
Quest’anno la manifestazione, oltre a dare una completa panoramica dei whisky scozzesi, coinvolgerà tutte le anime del whisky e diverse tipologie di aziende, dalle più note fino alle realtà indipendenti e ancora poco conosciute. Il programma dell’ evento si presenta ricco di occasioni di formazione, degustazione e opportunità di business sia per i neofiti che per gli intenditori che potranno effettuare un percorso tra i banchi d’assaggio, partecipare a degustazioni guidate, masterclass e seminari sulla mixology in compagnia degli esperti del settore.
A dare lustro alla manifestazione un parterre di lusso, fatto di veri intenditori che prenderanno parte alla manifestazione, pronti a condividere il loro sapere sullo scotch whisky con il pubblico romano:
Erick Lorincz, Head Bartender dell’American bar del Savoy Hotel di Londra, il barman di Carlo e Camilla in Segheria, Filippo Sisti, che darà vita a un seminario in cui si vedranno fondersi miscelazione e cucina, i bartenders dell’Oriole Cocktail bar di Londra ( vincitore del Best new cocktails bar al Tales of the cocktails di New Orleans, nel luglio 2016 e nella lista dei 50 best bar in posizione 32) capitanato da Luca Cinalli e Fabio Bacchi, che oltre a essere bartender è fondatore di Bar Tales, magazine online che racconta il bartending.
Tra le numerose master class vi segnaliamo quella dedicata ai whisky del sol levante di Nikka Whisky: i whisky giapponesi sono infatti sinonimo di qualità ed eleganza nel mondo e poco noti in Italia. Oltre al whisky ci sarà spazio anche per gli accostamenti insoliti, vedi il seminario Mezcal Vs Whisky che mette a confronto l’acquavite scozzese con il mezcal, distillato messicano ottenuto dalla pianta dell’agave, con Roberto Artusio e Cristian Bugiada dell’Agaveria La Punta che fronteggeranno a suon di degustazioni Antonio Parlapiano del Jerry Thomas e Pino Perrone, Whisky Consulting del Festival.
Tra i numerosi eventi il 4 marzo, poi sarà il momento di un po’ di competizione con il Balan & Partners Mixology Contest, un torneo a eliminazione diretta che vede sfidarsi otto bartender selezionati da una giuria di esperti, primo premio 1000 euro, per il miglior cocktail. Il Festival oltre agli scozzesi, inoltre offrirà al pubblico la possibilità di degustare anche whisky provenienti da Irlanda, Stati Uniti, Giappone e persino made in Italy. Qui la lista completa degli espositori: http://spiritofscotland.it/espositori/
Ad una manifestazione così importante non potevano mancare i principali cocktail bar della Capitale: Jerry Thomas Project, Argot, Freni & Frizioni, Madeleine, Propaganda e Litro, presenzieranno a Spirit of Scotland con un proprio stand, deliziando il pubblico grazie ai loro bartender che si esibiranno nell’arte della mixology. Infine se dopo aver bevuto lo stomaco vi brontola, potrete approfittare della bellissima area food, che sorgerà in uno spazio che ricreerà esattamente un pub in stile scozzese, dove gustare ostriche, salmone, cioccolato ed assaggiare il classico haggis scozzese ovvero un insaccato ottenuto dallo stomaco di una pecora, riempito con interiora di pecora (cuore, polmone, fegato), macinate insieme a cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale e spezie, il tutto mescolato con brodo e cotto per tre ore e nonostante la descrizione molto saporito perciò gli scozzesi ne vanno pazzi, tanto che è il loro piatto tipico.
Per tutti i collezionisti e gli amanti delle bottiglie pregiate, ci sarà un punto dedicato alle bottiglie rare di whisky a cura di un grande collezionista che ha lavorato anche a Londra per Whisky Auction ( e che pare saranno però solo in mostra e non in vendita). Mentre nello shop sarà possibile acquistare invece come ogni anno il whisky ufficiale in serie limitata, di Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival, nel suo nuovo imbottigliamento realizzato per questa edizione, e che verrà presentato proprio in occasione del Festival al Salone delle Fontane.
Grazie al progetto Whisky Travel, sarà poi possibile iscriversi per partecipare ad un tour tematico in Scozia che si svolgerà dal 30 aprile al 6 maggio: un viaggio di sette giorni dedicato alla scoperta delle distillerie,dei paesaggi, dei castelli e soprattutto dei grandi whisky scozzesi.
Il biglietto di ingresso giornaliero costa 10 euro e gli assaggi sono illimitati. Spirit of Scotland aprirà i battenti al Salone delle Fontane in Via Ciro il Grande, 10-12, a partire dal pomeriggio di sabato 4 marzo, dalle 14 alle 23, e domenica 5 si replica con gli stessi orari.
Nato nel 2012 dalla passione di Andrea Fofi e Rachel Rennie, Spirit of Scotland- Whisky Festival è a Roma il principale un evento sul mondo del whisky. Ora con l’arrivo di Pino Perrone, Emiliano Capobianco e Andrea Franco l’organizzazione si è rafforzata e la manifestazione è in continua crescita, al punto tale da poter vantare di essere annoverata oggi tra i Festival internazionali di spicco nel mondo dei distillati.
Pertanto se volete assaporare tutto il gusto del whisky e imparare il più possibile su questo affascinante mondo Spirit of Scotland- Whisky Festival è l’ evento da non perdere. Per maggiori informazioni visitate:http://spiritofscotland.it/spirit-2015/
Valentina Franci