SPLENDIDO CONCERTO DIRETTO DAL MAESTRO MICHELE MARIOTTI AL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

A conclusione della stagione concertistica 2023/2024 del Teatro dell’Opera di Roma, la sera del 14 maggio, il Direttore Musicale del Costanzi è tornato sul podio del massimo romano per confrontarsi con due autori russi di grande rilievo, dirigendo per la prima volta la Cantata Aleksandr Nevskij per mezzosoprano, coro e orchestra di Sergej Prokof’ev e completando il programma con la Sinfonia n. 4 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

L’esecuzione della Cantata Aleksandr Nevskij, partitura riplasmata da Prokof’ev a seguito del successo riscontrato dopo l’uscita della pellicola omonima del cineasta sovietico Sergej Ėjzenštejn del 1938 per la quale era nata, viene accompagnata dalla proiezione di alcune delle scene del film e mostra tutta la sua potenza descrittiva, il rapporto con le immagini è fortissimo. Lo stesso Mariotti, nell’intervista rilasciata ad Oreste Bossini contenuta nel programma di sala, parla di quanto, secondo lui, la grandezza di questa partitura consista nel saper descrivere con tanta forza quello che raccontano le immagini senza prevaricare, con la sua bellezza, il racconto visivo. Il Direttore descrive la cantata di Prokof’ev come “un inno all’anima russa, un manifesto patriottico che va al di là del regime stalinista, tocca un sentimento secolare di orgoglio e di appartenenza alla grande madre Russia.”

L’organico è ricco, imponente e mescola dissonanze a suoni popolari, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma raggiunge bellissima espressività e attenta la resa timbrica. “La battaglia nel ghiaccio” è la scena più lunga ed articolata, un movimento in cui il coro incita alla battaglia, è travolgente e sensazionale.

L’unico momento in cui l’autore sente il bisogno di inserire una voce solista è per “Il campo della morte”, un momento di estremo dramma interpretato con grandissima intensità dal mezzosoprano Ekaterina Semenchuk, il suo timbro scuro, pieno e sonoro restituisce al meglio la sensazione straziante del racconto della morte.

Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, sotto la sapiente ed amata guida del Maestro Ciro Visco rifulge ed emoziona, estrema la precisione e coinvolgente il suono nei momenti di grande volume.

Nella seconda parte del concerto la Quarta Sinfonia di Pëtr Il’ič Čajkovskij riporta gli animi in una dimensione più meditativa e meno fisica, i due temi del movimento inziale sono per Mariotti delle romanze senza parole “Questa musica ha una cantabilità che non è solo melodica. La Quarta è pura opera.” Divertentissimo e spensierato lo Scherzo tutto in pizzicato che conduce verso l’Allegro finale dove si ritrovano i temi popolari.

Prokof’ev e Čajkovskij, seppur molto diversi, vengono accomunati da Mariotti da alcuni elementi propri di tutta la musica russa “caratteristiche tipiche dell’anima russa, come la nostalgia e l’orgoglio, ma anche la malinconia unita al disincanto.”

L’apprezzamento del pubblico che riempiva il Costanzi è stato totale, lunghissimi e molto sonori sono stati gli applausi, giusto riconoscimento per una proposta di grande interesse, che visto il periodo storico può permettere approfondimenti culturali trasversali alla musica stessa.

 

S|CONFINAMENTI – STAGIONE 2023/2024 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

CONCERTO

Teatro Costanzi, martedì 14 maggio ore 20.00

Direttore MICHELE MARIOTTI

Mezzosoprano EKATERINA SEMENCHUK

Maestro del Coro CIRO VISCO

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Aleksandr Nevskij op. 78 Cantata per mezzosoprano, coro e orchestra con proiezione delle scene dal film di Sergej Ėjzenštejn. Musica di SERGEJ PROKOF’EV

Sinfonia n. 4 in fa minore, op. 36 Musica di PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ

Ph. @fabriziosansoni

Loredana Margheriti

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