La Borsa di Milano affonda ancora con il Ftse Mib che cede il 2,1% a 21.261 punti. Piazza Affari rallenta mentre lo spread tra Btp e Bund rialza la testa a 203 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,62%. Sull’andamento della seduta pesano le banche con Mps (-4,9%), Unicredit (-4,3%), Fineco (-4%), Bper (-3,7%), Ubi (-2,8%) e Intesa (-2,7%). Proseguono in terreno negativo anche i titoli del comparto dell’automotive con Fca (-4,4%), Pirelli (-3%), Exor (-2,9%), Ferrari (-2,2%) e Cnh (-2,1%). Pesante anche Tim (-3,8%) e Leonardo (-4%). Resistono in rialzo Campari (+2,7%), con i conti che hanno battuto le stime degli analisti, e Italgas (+0,2%), dopo i risultati semestrali con l’utile in crescita del 10%.
Borsa asiatiche in rialzo dopo la riunione della Banca centrale del Giappone (Boj) che ha rivisto al ribasso le stime sull’inflazione e sul Pil, lasciando invariata la politica monetaria ultra espansiva. L’attenzione si concentra ora sulle prossime decisioni della Fed sui tassi d’interesse e sui colloqui tra Usa e Cina sul commercio internazionale. Archivia la seduta in positivo Tokyo (+0,4%). Sul versante valutario lo yen si deprezza al cambio con il dollaro a 108,96, e poco sotto i 121 sull’euro. A contrattazione ancora aperta sono in rialzo Shanghai (+0,4%), Shenzhen (+0,6%), Hong Kong (+0,3%), Seul (+0,5%). Piatta Seul (-0,05%). Sul fronte macroeconomico previsti per i dati sul Pil della Francia e la fiducia industria e dei consumatori dall’Eurozona. Dagli Usa in arrivo l’indice sui redditi personali e le spese al consumo.