Un governo articolato in ministeri, un sistema finanziario, un programma per l’autosufficienza economia. Sono alcuni degli elementi costitutivi del ‘califfato’, stando a quanto si legge in un manuale a uso interno del sedicente Stato islamico (Is). Il manuale di 24 pagine, di cui il quotidiano britannico ‘The Guardian’ ha ottenuto una copia, risale a un anno fa, è firmato da un egiziano di nome Abu Abdullah e si intitola ‘Principi dell’amministrazione dello Stato islamico’. Il documento traccia le linee guida per stabilire relazioni con l’estero, definisce i parametri della macchina per la propaganda dell’Is, fissa il principio del controllo centralizzato di petrolio e gas. Se ne ricava l’immagine di un gruppo che, sebbene faccia della violenza brutale il suo modus operandi, si preoccupa anche di organizzare ambiti come la salute, l’istruzione, il commercio, le comunicazioni e l’occupazione. In altre parole, sta costruendo il suo Stato. I destinatari del manuale sono i ‘quadri’ dell’amministrazione del califfato, che vengono istruiti su come organizzare i vari dipartimenti governativi, dall’istruzione alle risorse naturali, dall’industria alle relazioni estere, dalle pubbliche relazioni alla difesa. Si spiega, ad esempio, come costruire campi di addestramento per truppe regolari e per veterani. Questi ultimi, si precisa, devono frequentare corsi di aggiornamento di due settimane all’anno su temi come l’uso delle armi più moderne, la pianificazione militare, la tecnologia. Per la prima volta, nel manuale l’Is codifica l’addestramento militare dei bambini, destinatari di una formazione sull’uso di armi leggere e oggetto di una selezione dei più dotati nell’arte della guerra, da destinare a incarichi come pattugliamenti e posti di blocco. Si fissano inoltre obiettivi come la cultura unificata tra stranieri e nazionali e l’autosufficienza economica, con la creazione di vere e proprie fabbriche per la produzione di armi, ma anche di prodotti alimentari. Ne emerge che quello dell’Is è un vero progetto di governo e non un vago progetto di lotta senza fine, come ha spiegato il ricercatore Aymenn al-Tamimi, che ha ottenuto il manuale da un uomo d’affari che lavora per l’Is e che ha chiesto l’anonimato. Se autentico, è un documento affascinante e dovrebbe essere letto da tutti, in particolare dai responsabili politici occidentali, ha commentato il generale statunitense Stanley McChrystal, che ha partecipato alle battaglie contro l’antenato dell’Is (Isi) in Iraq. Se l’Occidente vede l’Is come una banda di assassini psicopatici, rischia drammaticamente di sottovalutarli.
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