Sputi e botte in classe, sotto gli occhi dell’insegnante che non interviene, ad una ragazza disabile di origini marocchine. E poi quell’aggressione choc, filmata con il telefonino, che fa il giro dei social network e via WhatsApp dei cellulari. Sulla ‘doppia violenza’ , a scuola e sul web, a Varallo, in provincia di Vercelli, la firma di tre ragazze sedicenni che i carabinieri hanno segnalato alla procura della Repubblica presso il tribunale dei Minori di Torino e alla procura di Vercelli. “I fatti, se confermati, sono gravissimi” ha commentato in serata il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, “abbiamo chiesto una relazione alla scuola”, ha aggiunto, precisando: “Seguirò da vicino l’evoluzione del caso”. Il video, una quindicina di secondi, immortala due ragazze in piedi vicino alla lavagna che, a turno, prendono a calci e a schiaffi la giovane disabile, che tenta di ripararsi dai colpi con le mani e con una borsa. Nell’inquadratura ripresa da un’altra studentessa, a circa un metro di distanza, compare ad un certo punto una donna, l’insegnante: si avvicina alla vittima e allontana le responsabili dell’ aggressione, che ridono. Poi scompare di nuovo, lasciando campo libero a un’ altra ragazza, che sputa in faccia alla malcapitata in lacrime. “Guardi mi sputano”, dice la disabile rivolgendosi probabilmente all’insegnante. Il video si interrompe così, sulla richiesta di aiuto della studentessa. La scuola ha avviato un’indagine interna per fare chiarezza su quanto accaduto. Oltre alla dinamica, c’è anche da capire se l’aggressione è sia avvenuta durante la lezione come sembra durante una pausa, dal momento che i protagonisti indossano i giubbotti e hanno la borsa dei libri sulla schiena. “Quanto successo, come altri casi avvenuti in passato, è un episodio gravissimo che non dovrebbe mai avvenire”: sottolinea Antonio Catania, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte e direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Vercelli. “Ho appena chiesto una relazione dettagliata al dirigente della scuola – continua – per valutare l’eventuale responsabilità, sia dei ragazzi che dell’insegnante presenti in classe”. L’episodio ha suscitato indignazione in città. “Sono casi incresciosi che devono essere condannati”, commenta il sindaco di Varallo, Eraldo Botta. Appena avrò la possibilità, voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia della ragazzina: i genitori della vittima hanno tutto il sostegno della città. Aggressioni di questo tipo devono servire da monito affinché non succedano più. La scuola dia un segnale forte e prenda immediati provvedimenti.