Sri Lanka: esplode nuova bomba, ferito giornalista italiano. Le vittime salgono a 290

Nuova giornata di paura in Sri Lanka. Una nuova esplosione si è verificata in una stazione di bus di Colombo mentre gli artificieri stavano disinnescando un ordigno trovato. Nello scoppio è rimasto ferito in modo lieve il giornalista di La Repubblica, Raimondo Bultrini.

La deflagrazione ha scatenato il panico e la fuga dei presenti. Secondo un giornalista del ‘Guardian’ presente sul posto, si sarebbe trattato di una “piccola esplosione” davanti alla chiesa già colpita. Per la ‘Bbc’ la detonazione è avvenuta “nel momento in cui personale delle forze di sicurezza cercava di neutralizzare un ordigno individuato in un veicolo”. Inoltre, un pacco sospetto è stato individuato a Fort, distretto finanziario di Colombo: l’area è stata evacuata e la polizia ispeziona i luoghi. E sempre le forze di sicurezza impegnate nelle ricerche e nelle indagini hanno trovato 87 detonatori vicino a una fermata dell’autobus nella Capitale.

Intanto il drammatico bilancio degli attentati terroristici  è salito a 290 morti e 500 feriti. Ma il numero sarebbe solo provvisorio e destinato a salire. Tra le vittime degli attentati ci sono anche i tre figli del miliardario danese Andreas Holch Povlsen proprietario della catena Bestseller e principale azionista della britannica Asos. Finora sono state arrestate almeno 24 persone: il portavoce della polizia, Ruwan Gunasekara, ha detto che gli arrestati, tutti del luogo, sono stati interrogati dal Dipartimento di indagini criminali. Non si sa molto del Thoweed Jamath Nazionale, gruppo islamista locale cui viene addossata la responsabilità degli attentati. Secondo Alan Keenan, direttore per lo Sri Lanka dell’International crisis Group, potrebbe trattarsi dello stesso movimento protagonista lo scorso anno di un “piccolo ma importante incidente”. A dicembre nella città di Marwanella, ha ricordato parlando con la Bbc, alcune statue di Buddha vennero fatte a pezzi e la polizia arrestò un gruppo di giovani che erano stati studenti e seguaci di un predicatore. Il nome di quest’ultimo era contenuto nel documento dell’intelligence circolato ieri.

Probabilmente la autorità dello Sri Lanka sapevano della possibilità di possibili attacchi suicidi contro le chiese del Paese: nel corso di una conferenza stampa, il portavoce del governo, Rajitha Senaratne, ha reso noto che un alto ufficiale di polizia aveva fatto circolare un’informativa sui possibili attacchi, ma che il suo contenuto non è stato condiviso con il premier Ranil Wickremesinghe o ministri del suo governo. “Se avessimo avuto informazioni in anticipo, avremmo potuto adottare misure preventive. L’ispettore generale della polizia deve dimettersi per questo”. La polizia ricade sotto l’autorità del ministro della Difesa e presidente Maithripala Sirisena, che convive in una difficile coalizione con il premier dopo la decisione improvvisa a ottobre del capo dello Stato di allontanare il capo del governo, poi reinsediato al suo incarico dopo una lunga crisi politica.

Il governo, intanto, ha imposto un nuovo coprifuoco, dalle 20 di lunedì alle 4 di mattina di martedì (ora locale). Le scuole e le università rimarranno chiuse e le negoziazioni di borsa sono sospese fino a nuovo avviso.

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