E’ stata danneggiata la statua di Giovanni Falcone che si trova davanti alla scuola Falcone-Borsellino a Palermo. Alla statua è stata staccata la testa e un pezzo del busto usati poi come ariete contro il muro dell’istituto scolastico. Sulla vicenda è stata aperta una indagine.
Immediate le reazioni di sdegno della politica e della società civile. “Oltraggiare la memoria di #Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria”. Così il premier Paolo Gentiloni su Twitter.
“Indegno oltraggio alla statua di Falcone che essendo un giudice vero e autentico ha inferto alla mafia dei colpi durissimi”, ha rincarato Fabrizio Cicchitto, deputato di Alternativa Popolare.
“La mafia c’è e si fa sentire. In tre giorni – ha sottolineato Carlo Vizzini, presidente del Partito socialista italiano – due brutte minacce mafiose a Palermo nei quartieri di Borgo Vecchio e dello Zen. Allo Zen la Statua di Falcone e’ stata seriamente danneggiata. Al Borgo Vecchio sono state lanciate minacce anonime contro un magistrato ed un giornalista. La mafia non vuole essere disturbata specie in zone dove hanno fatto nel passato da padroni. Occorre trovare gli autori di questi scempi – prosegue – ed arrestarli dimostrando che lo Stato è forte e non ha paura neanche di coloro che non mostrano il volto. Il loro destino deve essere la Patria galera in stato di assoluta povertà. Sino ad allora deve essere lotta frontale e totale e la politica, spesso troppo silenziosa, deve essere in prima linea accanto alle forze dell’ordine ed alla magistratura”.
“Ancora oggi, dopo tanti anni dalla sua morte, la memoria di Giovanni Falcone fa paura. E lo dimostra quanto e’ accaduto oggi a Palermo”. Così anche l’Associazione Nazionale Magistrati condanna duramente il gesto vandalico ai danni della statua del giudice Falcone. “Noi – continua la nota dell’Anm – non dimentichiamo e continuiamo a tenere vivo il suo ricordo condannando con fermezza questi atti incivili che sono un oltraggio all’eredita’ che ci ha lasciato. Come sosteneva Giovanni Falcone: la cultura della legalita’ e’ la strada giusta per combattere le mafie, e noi proseguiremo su questo percorso. Non bisogna abbassare la guardia e il danneggiamento della statua lo dimostra. Continueremo ostinatamente – conclude l’Anm – a coltivare il ‘vizio della memoria’”.
La scuola intitolata a Giovanni Falcone (e non a Falcone e Borsellino) si trova in via Pensabene, nel quartiere dello Zen. Non è la prima volta che la statua, che raffigura il magistrato ucciso nella strage di Capaci assieme alla moglie e agli agenti della scorta, viene danneggiata. Dirigenti e insegnanti dell’istituto da anni sono impegnati a diffondere la cultura della legalità tra i ragazzi del quartiere, tra i più degradati della città. Il gesto arriva a poco più di una settimana dall’anniversario della strage di via D’Amelio, dove furono assassinati dalla mafia Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.