Statali, previsti aumenti in busta paga per 140mila dipendenti ministeriali a seconda dell’inquadramento. Le cifre
Arriva un super aumento in busta paga fino a 10mila euro l’anno per gli statali. A partire dal mese di marzo, circa 140mila dipendenti della pubblica amministrazione vedranno incrementare la loro busta paga per effetto dell’adeguamento delle indennità ministeriali e del rinnovo del contratto nazionale, che prevede anche il versamento degli arretrati dovuti, comprese le indennità una tantum accumulate nel tempo.
L’incremento medio è di 1.625 euro, spalmati su 13 mensilità, a cui vanno sommati anche gli arretrati contrattuali medi, pari a circa 1.800 euro variabili. La cifra massima degli aumenti è di 10.458 euro all’anno.
Statali, a chi spettano gli aumenti
Gli aumenti in busta paga riguardano i dipendenti dei Ministeri. l gruppo di ministeri con gli incrementi maggiori sono: Salute, Lavoro, Istruzione, Università, Esteri e Politiche Agricole.
Ben il 20% in meno per Sviluppo Economico, Viminale e Transizione ecologica. Il 50% in meno circa per Difesa, Cultura e Turismo e il minimo per Mef, Infrastrutture e Giustizia.
Statali, aumenti in base al livello
Gli aumenti in busta paga per i ministeriali potranno arrivare ad un massimo di 10.458 euro all’anno e cambiano a seconda degli inquadramenti.
Per le mansioni operative l’aumento parte da 180 euro lordi al mese, di cui 63 euro arrivano dal contratto e 117 dall’indennità. La cifra annuale diventa di 2.340 euro lordi e può aumentare fino a quasi 4.000 euro se si sommano gli arretrati una tantum.
Più si sale di livello e più aumentano le cifre: il massimo è 302 euro al mese che equivalgono a poco meno di 4mila euro per tredici mensilità con 6.532 euro di arretrati nella fascia retributiva più alta dell’area terza, per i “dipendenti con elevate professionalità”. Anche in questo caso l’aumento vale il 12% dello stipendio base e l’arretrato circa il 20%.