Più che base della ripartenza, l’appuntamento ospitato nella sontuosa cornice di Villa Pamphilj a Roma rischia di passare alla storia come l’ennesima occasione mancata
Presentati in pompa magna dal Premier Conte come importante occasione per fare il punto della situazione e gettare le basi del rilancio del nostro Paese, messo economicamente ko dall’improvvisa esplosione della pandemia, gli Stati Generali dell’Economia che si avviano al termine non sembrano aver centrato l’ obiettivo.
Non solo non hanno sancito il boom probabilmente sperato dal Presidente del Consiglio ma, beffa non da poco, potrebbero addirittura rivelarsi un pericoloso boomerang.
Il Piano Colao e della sua task force di esperti, presentato come panacea di tutti i mali o quasi, nei fatti ha deluso i più che hanno giudicato il documento qualcosa a metà tra “Libro dei sogni” e esercizio retorico.
Per non parlare della bordata arrivata per direttissima dal Presidente di Confindustria Bonomi che ci è andato decisamente pesante, non risparmiando critiche al Governo.
‘La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane. Gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno liquidità. Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee’, ha tuonato il leader degli Industriali che nel suo confronto con il governo ha anche chiesto ufficialmente la restituzione di 3,4 miliardi di accise pagate dalle aziende: ‘Chiedo immediato rispetto per la sentenza della magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione’.
In tutto questo, spicca l’assenza delle opposizioni che hanno dato forfait fin dalla prima ora bollando l’ appuntamento come una inutile passerella. E finora, a detta di molti, hanno avuto ragione.
Più che un punto di ripartenza ad oggi gli Stati Generali si preparano a essere ricordati come una occasione mancata – l’ennesima – mentre il malumore cresce, le imprese sempre più furiose invocano liquidità con alcune banche che fanno resistenza, la cassa integrazione per alcuni non è arrivata e molti settori in debito di ossigeno, ormai da mesi, rischiano di non riprendersi più.
Conte è accerchiato da più parti proprio mentre è impegnato a giocare la delicatissima partita in Europa, stretto tra Recovery Fund che procede a rilento tra mille ostacoli e Mes, decisamente più a portata di mano ma che rischia di far alzare la temperatura delle tensione politica con una parte dei Cinquestelle che promettono battaglia.
‘Il piano di rilancio nella versione definitiva sarà l’orizzonte dell’azione del governo. Da qui ricaveremo le riforme del Recovery Plan che presenteremo a settembre. Poi ci sono misure di più immediato impatto e abbiamo sicuramente valutato la necessità di intervenire per un ulteriore scostamento di bilancio’, dice il premier Giuseppe Conte chiudendo gli Stati Generali dell’economia a Villa Pamphilj: ‘Non abbiamo ancora fatto di conto ma fra un po’ dovremo metterci intorno a un tavolo. L’aggiornamento è costante anche rispetto ai flussi di cassa dello Stato. E a proposito dei prossimi impegni del governo confido di portare il decreto semplificazioni già al prossimo Cdm. L’Italia sarà più inclusiva: dobbiamo dare impulso alla riduzione del cuneo fiscale con beneficio per i lavoratori: già a luglio avevamo predisposto una misura. E’ una direzione giusta che dobbiamo perseguire. La riduzione dell’Iva è una delle ipotesi che abbiamo discusso, ma non abbiamo deciso anche perché è una misura costosa. Ma c’è preoccupazione sul fatto che non sia ripartito appieno quel clima di fiducia che fa innescare il circuito dei consumi. E’ una misura allo studio, questa settimana sarà già decisiva per una prospettiva del genere. Ci è stato presentato, e accogliamo un suggerimento, un progetto di un voucher per pagare 500 donne all’anno che aspirano a diventare manager un Mba Executive dal valore di 35.000 euro. Nelle prime 100 imprese solo il 6% è guidato da donne. Lavoriamo in un clima assolutamente produttivo e positivo. Che ci sia stata qualche notazione critica avviene in tutte le famiglie. Sono fiducioso per la prospettiva dei prossimi mesi e anche di fine legislatura. Alcune misure hanno un orizzonte pluriennale. Non si può fare tutto in qualche settimana o mese’.
Per quanto riguarda il fronte politico, Conte, interrogato dai giornalisti su quanto sta avvenendo nel Pd, spiega: ‘Non seguo in dettaglio la vita interna dei partiti di maggioranza e quindi del Pd, ma sono assolutamente fiducioso, lavoriamo in un clima assolutamente produttivo e positivo. Che ci sia stata qualche notazione critica avviene in tutte le famiglie. Nel Pd come nelle altre forze trovo una forza consapevole del momento che stiamo attraversando, un segretario come Zingaretti che ha le idee molto chiare ogni volta che abbiamo un confronto’.
Per quanto riguarda invece il rapporto con le opposizioni, il premier sottolinea: ‘Non hanno raccolto il mio primo invito. Tonerò a proporre un’ulteriore occasione di confronto. Se tutti insieme o separatamente? Credo che per evitare confusione e passerelle potremo avere maggiore tranquillità in un incontro con ciascuna forza del centrodestra. Confido di farlo questa settimana. FI sembrerebbe predisporsi ad un confronto più dialogico ma io confido che anche Lega e Fdi possano parteciparvi in tutta franchezza.
‘Questo dialogo ci rafforza, rafforza me e tutti i ministri. Ci rafforza negli obiettivi, nelle linee di intervento su cui vogliamo agire. Sono stati giorni molto intensi e non ci siamo chiusi affatto, anzi ci siamo aperti. E’ stato un confronto all’insegna della concretezza, della franchezza, della operosità: abbiamo parlato di progetti concreti, ci siamo anche detti cose che non vanno. Ieri ho incontrato singoli commercianti o cittadini scegliendo tra le lettere ricevute. Abbiamo parlato di alcune misure che servirebbero nell’immediato. Il governo continua a monitorare l’emergenza economica e sociale ma abbiamo anche presentato una bozza di piano del rilancio’.
Conte chiude gli Stati generali dell’economia e guarda al rilancio per l’Italia: il messaggio è coltivare il dialogo per un obiettivo condiviso, in un confronto franco e diretto. Al lavoro sulle riforme, puntando al Recovery Plan. Nel piano del governo si va dal fisco all’alta velocità. Affondo di Berlusconi, che mette in guardia: fondi europei a rischio per l’incapacità del governo, l’esecutivo faccia un confronto vero sulle nostre proposte, dire di no al Mes sarebbe stravagante, e darebbe l’idea che Italia non ha esigenze pressanti, osserva.