Stato di disoccupazione, nel 2022 cambiano i limiti di reddito: la nota dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate fa chiarezza sui nuovi limiti reddituali per lo stato di disoccupazione, cambiamenti arrivati con la legge di Bilancio 2022

Il 2022 è anno di novità anche per lo stato di disoccupazione, col governo guidata dal presidente del Consiglio Mario Draghi che ha messo mano allo status modificando le modalità per ottenerlo. Con la legge di Bilancio 2022, infatti, sono cambiati i limiti reddituali, decisione che era nell’aria da diverso tempo e che ora è effettiva. Ma com’è cambiata la disoccupazione?

Disoccupazione, come ottenerla

Per ottenere lo stato di disoccupazione bisogna rilasciare la DID, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e alla partecipazione alle misure di politica attiva e rientrare in uno dei seguenti casi:

assenza di attività lavorativa di ogni tipo;

presenza di attività lavorativa nei limiti reddituali previsti dall’art 13 del DPR n. 917/1986.

Come specificato dall’art. 4, comma 15-quater del DL n. 4/2019, sono considerati disoccupati anche i lavoratori “il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917”.

Ciò che determina lo stato di disoccupazione in caso di presenza di attività lavorativa è pertanto il reddito percepito, che deve rientrare nei nuovi limiti comunicati dal Ministero del Lavoro.

I nuovi limiti reddituali per la disoccupazione

Tramite la nota n. 5824/2022, il Ministero del Lavoro ha fatto chiarezza sui nuovi paletti reddituali che entrano in gioco per ottenere o meno la disoccupazione. Il Ministero ha infatti spiegato tutti i cambiamenti che, per molti, potrebbero costare caro.

Se fino allo scorso anno infatti la “no tax area” era pari a 8.145€ annui per i lavoratori dipendenti (compreso il lavoro intermittente) o parasubordinati e 4.800€ annui per i lavoratori autonomi (compresa la partecipazione in qualità di coadiuvanti o collaboratori all’impresa familiare e di prestazioni di lavoro autonomo occasionale con ritenuta d’acconto, senza partita Iva) con la legge n. 234/2021, contenente la Riforma dell’Irpef, è stato registrato l’innalzamento della soglia.

I limiti reddituali sono passati a 8.174 euro annui per i lavoratori dipendenti e a 5.500 euro per i lavoratori autonomi. Il Ministero nella nota ha fornito poi in allegato i nuovi facsimile della documentazione, alla luce dell’aumento dei limiti di reddito per mantenere lo stato di disoccupazione, reperibili anche sul sito web dedicato al reddito di cittadinanza.

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