Nei giorni di massimo scontro tra Stellantis e il governo, si pensi alle dichiarazioni incrociate della vigilia tra l’ad del gruppo, Carlos Tavares, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ecco che John Elkann, presidente del colosso dell’auto, si è recato a Roma per una serie di incontri di altissimo profilo istituzionale.
Elkann infatti è stato ricevuto da Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, dunque anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quindi l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Jack Markell, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi e il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta.
Secondo quanto trapela, gli incontri erano programmati da tempo. Ma, per certo, cadono in giorni molto delicati. Al centro dei colloqui le arrività italiane del gruppo, con Elkann che ha ribadito l’impegno a portare a compimento i progetti industriali già avviati.
Nel frattempo i segretari generali dei sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella, chiedono a loro volta un incontro al premier Meloni, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla ministra del Lavoro e delle politiche Sociali, Elvira Calderone e, infine, all’ad di Stellantis, Carlos Tavares. L’incontro, chiedono i sindacati, dovrebbe svolgersi presso la presidenza del Consiglio dei ministri. L’obiettivo? “Aprire un tavolo di confronto puntuale sulla situazione degli stabilimenti italiani del gruppo e della rete di fornitura”.
I sindacati si muovono dopo che, alla vigilia, Stellantis aveva comunicato lo stop alle linee produttive di Mirafiori dal prossimo 12 febbraio al 3 marzo, insomma altre quattro settimane di cassa integrazione per i dipendenti, fino al 30 marzo. Tavares, poco prima dell’annuncio, aveva anticipato le difficoltà dello stabilimento in un’intervista a Bloomberg: “Senza sussidi all’auto elettrica Mirafiori e Pomigliano sono a rischio tagli”, aveva detto Tavares, attirandosi la secca replica di Meloni.
E ancora, sullo sfondo, le voci sulla fusione di Stellantis con Renault, ipotesi smentita da John Elkann ieri, lunedì 5 febbraio. “Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori. La società è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit, che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica”, concludeva Elkann.