Nei giorni scorsi abbiamo tanto parlato di guerra, è inevitabile. Un conflitto armato che è iniziato il 24 febbraio e che ancora continua, portando con sé le tragiche conseguenze che solo un evento di questa portata può avere, e che non hanno bisogno di spiegazioni.
A proposito di guerra, purtroppo sappiamo anche che avrà delle ripercussioni dal punto di vista economico, crescono ulteriormente le difficoltà per il settore auto, che già esce da un periodo di crisi profonda causata dalla pandemia di Coronavirus, è inutile ricordarlo. Case automobilistiche, insieme a molte altre grandi realtà internazionali, in questi giorni stanno prendendo le distanze dalla Russia, bloccando ogni rapporto con il Paese.
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La decisione di Stellantis
Stellantis ha fatto sapere, con un comunicato stampa ufficiale, di aver bloccato tutti i rapporti con la Russia. Ha inoltre ricordato di aver sostenuto sin dall’inizio i suoi dipendenti in Ucraina, oltre a tutti i rifugiati del Paese. Il Gruppo ha infatti messo a disposizione la cospicua somma di 1 milione di euro come aiuto umanitario, attraverso una ONG polacca locale.
Il comunicato stampa dice: “La nostra prima priorità è la sicurezza e la salute dei nostri dipendenti e abbiamo adottato misure, attraverso una task force dedicata 24 ore su 24 e 7 giorni. Abbiamo una task force per assicurarci di rispettare tutte le sanzioni e i controlli sulle esportazioni che vengono decisi di giorno in giorno. Il nostro ceo ha fatto chiare dichiarazioni pubbliche contro ogni forma di violenza. In Stellantis condanniamo la violenza e l’aggressione e, in questo momento di dolore senza precedenti, la nostra priorità è la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti e famiglie ucraine. Speriamo che la pace ritorni rapidamente per costruire un nuovo futuro”.
Che cosa succede in Italia
La presentazione del piano strategico del Gruppo è avvenuta lo scorso 1° marzo, Carlos Tavares ha parlato delle strategie future del Gruppo. Davide Mele, vice direttore operativo di Stellantis per la regione Europa, Medio Oriente e Asia, ha dichiarato quanto il tavolo al Mise sia stato molto importante per dare un segnale positivo e forte dell’impegno di Stellantis in Italia. L’azienda punta molto alla collaborazione ancora più stretta e costruttiva con il Governo e con tutte le organizzazioni sindacali.
A proposito della fabbrica di Termoli, sappiamo che da quando il settore auto è stato colpito dai danni della pandemia di Covid, purtroppo lo stabilimento vive in un profondo clima di incertezza: per questo motivo pare che in futuro si trasformerà, come anticipato, in una nuova gigafactory per la produzione di batterie destinate alle auto elettriche del Gruppo Stellantis. E come ogni Casa auto oggi, anche Stellantis sta aspettando che il Governo comunichi come ha deciso di ripartire i 700 milioni di euro di fondo che sono destinati al sostegno del comparto automotive per il 2022.
L’Italia è al centro della strategia del Gruppo, Stellantis stessa lo conferma. Nel nostro Paese inizierà presto la produzione delle Jeep Renegade e Compass di ultima generazione, della nuova Alfa Romeo Tonale a Pomigliano, il SUV del Biscione ormai atteso da anni, della Fiat 500X ibrida a Melfi, della Maserati Grecale a Cassino e delle sportive GranTurismo e GranCabrio a Torino.