Stiglitz e mio nonno…

Mio nonno, Fiore Lalle, era abruzzese, aveva la quarta elementare e per vivere di giorno faceva il portiere di notte in un albergo nei pressi della stazione Termini di Roma, città nel quale era emigrato, solo, all’età di dodici anni. Erano gli inizi del XX secolo. Ebbe una moglie che lavorò in casa (perchè essere casalinghe è un lavoro), e tre figli. Mio padre del ’28, uno più grande ed uno più piccolo. Riuscì a comprarsi una grande casa proprio nei pressi del suo lavoro dove fece crescere i suoi ragazzi, dando loro un’istruzione superiore e musicale. Ogni figlio uno strumento ed una formazione in base alle loro peculiarità e dedizione. Uno zio divenne maestro elementare, uno geometra e mio padre, invece, fece il liceo classico, si laureò in medicina, specializzandosi in odontoiatria.

La storia dei grandi sacrifici mi commuove molto, ma oggi sarebbero ancora fruttuosi?

“Invertire la rotta. Disuguaglianza e crescita economica” di Stiglitz ( 87 pag. Ed. Laterza. 8 euro) spiega come mai l’ascensore sociale si sia rotto e per ora l’ascensorista è indisposto ed irreperibile.

In maniera chiara, senza dover avere una formazione universitaria nel settore, il premio Nobel per l’economia 2001 spiega come mai, dati e grafici alla mano, negli ultimi trenta anni il ceto basso e medio si sia impoverito, nonostante il grado di istruzione dei lavoratori sia migliorato e la produttività aumentata.

Il risultato è che i più ricchi sono sempre più ricchi ed i medi ed i poveri non vedono che le briciole di questo progresso. Anzi, sempre meno briciole,

Questo modello economico, sostenuto dagli Stati più ricchi del mondo, non favorisce l’uguaglianza e neanche la crescita economica.

“Per molti anni ci hanno fatto credere che la disuguaglianza è necessaria per la crescita economica. É vero il contrario: per crescere tutti ed in modo sano è necessaria una maggiore uguaglianza nella distribuzione del reddito”.

Con un po’ di attenzione e rileggendo di tanto in tanto quel che si è appena letto, “Invertire la rotta” è un saggio divulgativo e accessibile che vi farà comprendere come mai mio nonno ora non riuscirebbe più nel suo miracolo.

Barbara Lalle

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