Dal 1 gennaio 2018 non esiste più il tetto agli stipendi e ai vitalizi introdotto nel 2014 che, per quest’anno, avrebbe garantito un risparmio di oltre 23 milioni di euro.
Questo significa che gli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato sono aumentati con l’inizio del nuovo anno ma non solo, per la metà di essi gli aumenti sono tali da sforare i tetti in vigore fino al 2017.
Tra Camera e Senato saranno 2200 i dipendenti che vedranno, dopo tre anni, aumentare i propri stipendi oltre il tetto prefissato nel 2014. In particolare, le retribuzioni del 44% dei 137 funzionari di Camera e Senato, una sessantina, sforeranno il tetto di 240.000 euro arrivando in alcuni casi alla cifra record di 480.000 euro lordi.
La metà dei 249 documentaristi supererà il tetto di 166.000 euro, la metà anche dei 265 segretari parlamentari supererà il tetto di 115.000 euro e il 50% dei 317 assistenti parlamentari (commessi, barbieri, ex addetti alla buvette e al ristorante) supererà il tetto di 99.000 euro.
Gli aumenti si devono a una sentenza di ‘giurisdizione domestica’ che ha ripristinato e aumentato gli stipendi già congelati. Come annunciato ad aprile 2017, dal 1 gennaio 2018, il trattamento economico del personale del Parlamento (Camera dei Deputati e Senato della Repubblica) sarà ripristinato ai livelli precedenti (2015) e aumentato.