“È doveroso che il management pubblico di grado più elevato, in una stagione così travagliata e così lacerante, dia un esempio nitido di lealtà repubblicana e di sobrietà istituzionale, analogo a quello fornito dal ceto parlamentare della Nazione: ne crescerebbe la loro autorevolezza culturale e gestionale nella guida del doveroso processo organizzativo di forte miglioramento degli standard di efficienza e di qualità delle strutture pubbliche italiane. Mi rifiuto di pensare che alti dirigenti pubblici possano pensare di essere considerati al di sopra delle norme”. Lo chiede il senatore Maurizio Castro, capogruppo del PdL in Commissione Lavoro.
“Peraltro ricordo che è in discussione presso la Commissione Lavoro del Senato un mio disegno di legge, sottoscritto con altri colleghi del PdL, per stabilire che le retribuzioni dei vertici della dirigenza pubblica non superino di oltre quindici volte quelle dei loro collaboratori della medesima amministrazione con il più basso livello d’inquadramento: ne deriva – conclude Castro – un tetto coerente con i circa 300 mila euro stabiliti dal DCPM oggi all’esame delle Camere”.