Stop ai trasporti 15 dicembre. Salvini: ‘Solo per 4 ore’

Matteo Salvini ha precettato lo sciopero dei trasporti in calendario per venerdì 15 dicembre. “No a uno stop di 24 ore prima di Natale”, afferma Salvini   che ha deciso di ridurre ancora una volta il blocco di treni e mezzi pubblici, firmando l’ordinanza di riduzione da 24 a 4 ore dello sciopero del trasporto pubblico locale, nonostante la conferma da parte dell’USB di andare avanti e fermarsi per una giornata intera: ‘Con un autunno e un dicembre letteralmente di fuoco sul fronte scioperi, “ho chiesto ai sindacati un segno di responsabilità: a 9 giorni dal Natale uno sciopero di 24 ore significherebbe il caos: pensate cosa significa lasciare a piedi 20 milioni di persone. Non possiamo avere uno sciopero allo settimana, è un abuso di uno strumento che è sacrosanto ma che danneggia il resto dei lavoratori’.

La precettazione era già arrivata in occasione del blocco di venerdì 27 novembre.

Salvini ha ribadito ancora una volta che “il diritto a chiedere salari più adeguati è sacrosanto, ma questo non può paralizzare l’Italia per un giorno intero, a ridosso del Natale. Da ministro dei Trasporti devo garantire la mobilità ai 20 milioni di italiani che quotidianamente prendono un mezzo pubblico: è mio diritto ma anche mio dovere”. Con la riduzione a 4 ore dello sciopero del trasporto pubblico locale proclamato per domani, “sono salvaguardati il diritto di sciopero e il diritto alla mobilità dei cittadini”, chiarisce Salvini intervistato a Radio 24.

Una situazione esplosiva, visto che anche i taxi sono in perenne crisi, tanto più in vista delle feste natalizie e dell’aumento dei turisti nelle città italiane, a causa delle poche licenze, delle corse carissime e una situazione incomprensibilmente ferma da 20 anni.

Attenzione a chi non rispetta l’ordinanza. “Chi disubbidisce ne paga le conseguenze che la normativa prevede”. Il ministro dei Trasporti alza i toni sottolineando come “spesso i sindacati per fare tessere e farsi battaglia sindacali a vicenda rischiano di far andare in mezzo i lavoratori”. Invece lui vuole dare loro una mano: “Voglio aiutare i lavoratori a ottenere aumenti, ma non è bloccando l’Italia una settimana sì e una settimana no che si aiutano”.

Ora i sindacati si dicono pronti a rivolgersi al Tar e a chiedere un incontro urgente alla premier Meloni “per capire se l’aggressione al diritto di sciopero è volontà comune di tutto il governo” o solo di una parte.

Gli autobus intanto hanno minacciato una protesta alternativa, muovendosi a lumaca verso la Capitale per paralizzare il traffico. Ipotesi cui il leader della Lega e capo del MIT ha replicato provocatoriamente: “Minacciare di andare piano a Roma? Probabilmente non si noterebbe una grande differenza rispetto alla velocità di crociera quotidiana”.

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