Stop al pesce fresco: dove e perché non si può più mangiare in Italia

Una brutta notizia per tutti coloro che amano il pesce. E che amano mangiarlo in particolare al mare perché super fresco. Ma soprattutto un danno enorme per chi lavora in questo settore. Lungo quasi tutto l’Adriatico è stato decretato uno stop al pesce fresco a tavola. La causa? Un fermo pesca imposto per una nuova finestra temporale che nessuno, né pescatori né venditori né consumatori, si attendeva.

Come lo scorso anno – spiega Coldiretti Impresapesca – in aggiunta ai periodi di fermo fissati, i pescherecci devono effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata.

Pesca, un settore in ginocchio: le cause

Il problema di questa estate 2021 è però che il blocco delle attività di pesca si somma a una situazione già durissima per tutti i lavoratori del comparto pesca.

Oltre ai problemi strutturali del settore ci sono le enormi difficoltà legate alla pandemia, che ha portato un crack da 500 milioni di euro tra produzione invenduta, crollo dei prezzi e chiusura dei ristoranti. Per non parlare dell’aumento dei costi per garantire il rispetto delle misure di distanziamento e sicurezza a bordo delle imbarcazioni.

Se si considerano anche gli effetti combinati del surriscaldamento climatico, delle importazioni spesso selvagge di prodotti stranieri e un’eccessiva burocrazia, il risultato – spiega Coldiretti Impresapesca – è la perdita in appena un trentennio del 33% delle imprese e di ben 18mila posti di lavoro, con la flotta ridotta ad appena 12mila unità e con un’età media del naviglio di circa 36 anni.

Non solo. Il settore si trova anche di fronte all’aumento della riduzione delle giornate di pesca imposta dalla normativa europea per le imbarcazioni operanti a strascico. Una contrazione che Coldiretti definisce “drastica”. Di fatto le aziende del mare si trovano costrette a concentrare la loro attività, che deve sostenere l’impresa di pesca per 365 giorni, in appena 140-170.

Fermo pesca, dove e fino a quando

A fronte di questa situazione non esiste, lamentano i lavoratori, un efficace sistema di ammortizzatori e di valide politiche di mercato capaci di compensare le interruzioni.

Secondo Coldiretti, poi, il fermo così imposto continua a non rispondere alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 35 anni di fermo pesca, per alcune specie, è progressivamente peggiorato, come anche parallelamente lo stato economico delle imprese e dei redditi dei lavoratori.

Questo ulteriore blocco pesca è scattato lo scorso 16 agosto e proseguirà fino al 16 settembre e riguarda il tratto tra il sud delle Marche, l’Abruzzo e il Molise. Nello specifico, i tratti di mare coinvolti sono:

  • da Trieste ad Ancona
  • da Manfredonia a Bari
  • da San Benedetto a Termoli.

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