Il reddito di cittadinanza è un flop. Dopo un anno di sperimentazione in cui sono stati versati 560 euro al mese a duemila cittadini senza lavoro, senza alcun vincolo, la Finlandia ha deciso di non proseguire con il progetto pilota. Il governo, che inizialmente aveva progettato di estendere la misura anche agli occupati, si è visto costretto a fare un netto passo indietro e a ripiegare su differenti forme di welfare.
La misura di welfare adottata dal governo di Helsinki appare fallimentare per la sua stessa natura: non si tratta di un sussidio di disoccupazione, come nel caso di quello pubblicizzato dal Movimento 5 Stelle, ma di un bonus che viene garantito a giovani disoccupati, indipendentemente dalla loro ricerca di un lavoro.
A Helsinki se ne sono accorti molto presto e, nel dicembre scorso, il programma è stato parzialmente modificato: per continuare a ricevere il sussidio, il beneficiario avrebbe dovuto svolgere un’attività lavorativa di 18 ore ogni tre mesi, altrimenti avrebbe rischiato di perdere un’alta percentuale dei 560 euro mensili.
Il ministro delle Finanze Petteri Orpo ha fatto sapere che il Paese andrà verso un percorso più simile al modello inglese” che cerca di mettere insieme i benefici e i crediti d’imposta in un solo sistema. Dal 2019, quando finirà il progetto pilota, abbandoneremo questo modello per concentrarci sul credito universale, senza sussidi ai disoccupati ma con sgravi fiscali a favore dei più poveri.