Addio alle lampade alogene. A stabilirlo l’Unione Europea che con la direttiva ERP (CE) 244/2009 sui prodotti ad alto consumo energetico, bandisce questa tipologia di luci.
La data della svolta è oggi, primo settembre 2018. Da quel momento si fermerà la produzione, ma non il commercio. Questa potrà continuare fino al termine delle scorte di magazzino che potranno continuare a essere vendute. Terminate quelle saranno definitivamente eliminate dal mercato.
Con questa mossa innanzitutto si vuole incentivare il risparmio energetico. Infatti si ritiene che il consumo di una lampada di tipo alogeno possa arrivare a essere addirittura cinque volte superiore a quello di una lampada Led. Di conseguenza diminuiscono le spese per i consumi anche nel pubblico, e il risparmio è stato quantificato in circa 93 teraWatts ogni anno entro il 2020.
A trarre vantaggi anche i livelli di inquinamento. Sembra infatti che queste modifiche potranno portare a una riduzione nelle emissioni: nello specifico ammonta a circa 15,2 miliardi di tonnellate di CO2 in meno entro il 2025.
Aspetto negativo quello del fronte occupazionale, pare che verranno a mancare circa 6800 posti di lavoro con lo stop alla produzione delle lampade di tipo alogeno
È bene sapere, però, che non tutte le alogene saranno bandite. Per il momento continueranno a essere prodotte le capsule, le lampade lineari e a basso voltaggio. Si dovrà dire basta, invece, a quelle con un indice di efficienza più basso di B. Si tratta delle lampadine non direzionali con gli attacchi: a vite E27 ed E14 e quelle dotate di attacco speciale, ovvero G4 e GY6.35. Senza divieto resteranno, quindi, in commercio quelle con le prese R7 e G9 e una classe energetica C.