I sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno dichiarato, in una nota congiunta, lo sciopero dei lavoratori della Banca Nazionale del Lavoro, che sono quasi 12 mila, previsto per il 27 dicembre. È il primo per Bnl dagli anni ‘90, cioè da quasi 30 anni. Si tratterà dunque di una data storica, decisa dopo un lungo periodo di trattative non andate a buon fine.
Alla base delle agitazioni, e dei conflitti con le sigle, c’è il piano di riorganizzazione che potrebbe portare alle esternalizzazioni di quasi 900 dipendenti del dipartimento informatico e del back office. Quest’ultimo comprende una ulteriore divisione in sette reparti.
Pur riportando ottimi risultati di bilancio, infatti, la Bnl ha deciso di affidare le due divisioni a società esterne, e i sindacati temono che, oltre a mettere a rischio gli 836 dipendenti di Bnl, si possa creare un precedente molto grave per il settore bancario.
Elena Goitini, nuova amministratrice delegata di Bnl, ha presentato il piano di riorganizzazione della banca puntando sull’innovazione digitale. Che però passa dalla esternalizzazione dei contratti e non da investimenti interni al gruppo.
Inoltre la protesta è stata indetta perché non è stato trovato un accordo riguardo la chiusura di alcune filiali, con ripercussioni in termini di mobilità funzionale e geografica, e la carenza di organico in molte sedi.
A inizio 2021 già il 40% di Bnl Finance, operativo in particolare per la cessione del quinto (qui la nuova procedura Inps), è stato ceduto a Poste Italiane. A fine anno dovrebbe invece arrivare la cessione del pacchetto di controllo di una società strategica per il gruppo, Axepta, a Worldline, con la fuoriuscita di un altro centinaio di dipendenti.
La banca non avrebbe, tra l’altro, rispettato gli impegni presi con i sindacati a fronte della fuoriuscita di 1.100 lavoratori grazie a Quota 100 (qua le news su Quota 102) e al riscatto della laurea (qui la procedura gratuita) su base volontaria, che prevedeva l’assunzione di 550 giovani, con un rapporto di un’assunzione ogni due uscite.
Le organizzazioni sindacali che hanno proclamato unitariamente la giornata di sciopero per il 27 dicembre lamentano tuttavia che Bnl starebbe cercando di boicottare le agitazioni, rendendo difficile l’organizzazione delle assemblee a distanza previste, garantite da un accordo nazionale del settore.
La banca avrebbe inoltre organizzato delle task force di lavoratori interinali per sostituire gli scioperanti ed evitare disagi per i clienti, revocando contemporaneamente le ferie concesse ai dipendenti. Un “atteggiamento padronale da fine ‘800”, come è stato definito in un comunicato stampa congiunto dei sindacati.