Staino

‘Storie e amori d’anarchie’ con i disegni di Sergio Staino

A conferma che “a canzoni non si fan rivoluzioni” ma di certo si possono raccontare con grande efficacia le trasformazioni che investono una società e i sentimenti che ad esse si accompagnano, il quarto volume della collana “I libri del Club Tenco”, pubblicato da Squilibri, ha l’ambizione di ripercorrere, in 21 canzoni, gli avvenimenti che hanno alimentato quell’idea di libertà e rivolta passata alla storia come anarchia. A firma di Sergio Secondiano Sacchi e con i disegni di Sergio Staino, rispettivamente direttore artistico e presidente del Club Tenco di Sanremo, ‘Storie e amori d’anarchie’ affronta le continue metamorfosi di un ideale di cui nei secoli si sono avute diverse incarnazioni a seconda dei contesti e dei protagonisti.

Dall’ideale catartico dell’Inno della rivolta, con le speranze messianiche di rinascita a nuova vita nella Lunigiana di fine Ottocento, si passa così a più concrete prese di posizione all’interno del mondo sindacale dell’Industrial Workers of The World, dall’illegalismo di Buenaventura Durruti e dei Solidarios all’agire sanguinario della banda Bonnot, dalla tensione verso un progetto politico di respiro collettivo al gesto solitario di un “treno lanciato contro l’ingiustizia”: ventuno storie d’amore, insomma, per tanti possibili tipi di anarchia.

Ripercorrendo le vicende evocate nelle canzoni, il libro ricostruisce una vivacissima temperie culturale e politica che, dalla Comune di Parigi, arriva fin quasi ai giorni nostri, soffermandosi sulle gesta di autori entrati di prepotenza nella mitologia rivoluzionaria, da Joe Hill a Pietro Gori fino a Giuseppe Pinelli, senza trascurare gli “anonimi compagni”, che hanno contribuito ad alimentare quell’ideale. Estendendosi anche a realtà non molto conosciute, come quella dell’anarchismo argentino, il racconto si dilunga sugli intrecciati lasciti della Grande guerra che, con la nascita in Europa dei regimi totalitari, porteranno alla sconfitta, in Spagna, di eserciti composti da combattenti di diverse nazionalità, sostenuti però da speranze mai dome.

All’origine del volume c’è uno spettacolo Cançons d’amor i d’anarquia, presentato per la prima volta al Teatre Joventut di Barcellona e poi ripreso anche in Italia: e la vivacità e la forza di un live si avverte nel CD allegato al volume, realizzato per intero con registrazioni dal vivo nei diversi contesti che hanno ospitato lo spettacolo di cui il regista Carlos Benpar ha tratto anche un film-documentario. Compatto e assortito il cast che annovera interpreti italiani, spagnoli e inglesi ad evidenziare il respiro internazionale di un movimento che non conosceva confini, avendo come patria il mondo intero: Juan Carlos Biondini, Silvia Comes, Vittorio De Scalzi, Dani Flaco, Julyen Hamilton, Joan Isaac, Alessio Lega, Olden, Anna Roig, Wayne Scott, Scraps Orchestra e Peppe Voltarelli. Interpretazioni appassionate e coinvolgenti, le loro, con un’ottima ripresa dei suoni e non poche novità tra le quali spicca una versione in catalano della Locomotiva di Francesco Guccini, una versione trilingue (italiano, catalano e francese) della Canzone del maggio di Fabrizio de André, una ripresa corale di Here’s to you di Joan Baez ed Ennio Morricone e alcuni brani spagnoli poco o nulla conosciuti in Italia.

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