Oggetto: Storiella per gli amici
BUR…BUR…
La ritrovò’ fra le cartelle cliniche e le varie istruzioni post-operatorie. L’aveva scritta nel Royal Free, l’ospedale in cui aveva atteso di essere aperto come un pollo per subire un doppio by-pass. Sottotitolo:
Mi avete rotto il casco.
L’anziano signore era certo che sarebbe piaciuta ai vecchi compagni di scuola. La cosa inizia con una raccomandata alla Prefettura di Imperia poco prima del Natale 2012.
Cittadino Italiano di 73 anni residente a Londra dal 1967. A Sanremo una o due volte all’ anno, pago completamente il canone TV e l’ imposta rifiuti, mi domando perché ma va bene così. Non mi aspetto riscontro, questa non e’ una supplica ma una riflessione ed un’ opinione che mi piace mettere per iscritto e comunicare.
Scorso agosto: vado al cimitero in motorella. Paletta. Mi fermo. Patente. Patente ( inglese ). Libretto. Libretto. Assicurazione. Assicurazione. Il casco non è omologato. Casco dalle nuvole. Omolo…che?
Questi caschi sono illegali e sono 18 anni che lo diciamo. Ma io l’ ho comperato a Sanremo più di 20 anni fa… e sono 45 anni che vivo a Londra!
Niente da fare e fortunatamente ho sotto il sellino un casco comperato per mia moglie recentemente, altrimenti sequestro della motorella… Facciamo il nostro lavoro che è applicare la legge che è uguale per tutti e non ammette ignoranza. Dura lex sed lex.
€ 76 di multa, 5 punti sulla patente (ricordiamoci dei punti ), fermo della motorella per due mesi e € 15 alla pratica auto per il recupero del mezzo in mia assenza perchè a giorni devo far ritorno a Londra. La vacanza diventa complicata e alla mia età mi
sento come se fossi un giovane scavezzacollo. Più comprensione e meno intransigenza sarebbero stati belli ed istruttivi. (qualcosa come adesso sa che è illegale e quel casco lo usi solo quando va a piedi e piove ). Distinti saluti
Sergio Latorraca – della patria amante nonostante.
P.S. Nelle mie ricerche sulla targa commemorativa di Dorando Pietri mi sono fermato ( famoso casco in testa ) con vari vigili urbani senza ricevere alcun commento. Questo è lo sfogo di un pensionato – che da birbante si sente trattato – e che nulla mendica – ma non dimentica… e di questa scherzosa mia invia copia ai due agenti della Stradale di Ventimiglia… e scherzando…scherzando augura loro un brutto Natale e un cattivo Anno Nuovo.
E fin qui andrebbe bene, ma il bello inizia dopo un anno quando l’ anziano signore viene rintracciato tramite il Consolato Italiano per fargli pervenire l’ordine per la confisca del casco, questo a Londra. A Sanremo poi, dopo ulteriori otto mesi, gli viene fatto pervenire l’ avviso che dispone della distruzione del casco. E dulcis in fundo a distanza di un mese arriva a Sanremo una raccomandata con il decreto di distruzione del casco.
L’ anziano signore che non era minimamente ansioso in ospedale, ne prima ne dopo del trattamento pollo al mattone, lo e’ ora in attesa di una qualche comunicazione riguardante i 5 punti sulla patente di cui non è stata più fatta menzione. E per ingannare il tempo si è andato a rileggere «The dark side of Italy» di Tobias Jones ed un paragrafo lo ha particolarmente colpito:
“Presto compresi lo scoraggiamento degli Italiani verso il loro Stato. L’Italia non è un Paese religioso: è impiegatizio. Il normale quarto potere, la critica dei media, non esiste, ed è stato rimpiazzato da un altro potere, più lento, più importante ed invariabilmente senza volto: la burocrazia. I suoi impiegati sono la moderna incarnazione dei sacerdoti. Essi sono gli intermediari che ti introducono per la strada di mattoni gialli verso il paradiso della legittimità”.
Niente di nuovo sotto il nostro sole Mr. Jones. Un grande spreco di tempo e mezzi che si potrebbero dedicare a cose più utili e serie.
BUR…BUR…ocrazia del casco!
Sergio Latorraca