«Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini». Con parole nette il presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene sul naufragio di migranti in Calabria sottolineando che «si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole». Il governo, aggiunge, «è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza».
«È criminale – afferma ancora il presidente del Consiglio Meloni sul naufragio – mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse». Ed è «disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del “biglietto” da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro».
Sono sessantaquattro i morti, tra cui 15 minori e 21 donne, e oltre quaranta i dispersi del naufragio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio in località Steccato del comune di Cutro, una ventina di chilometri da Crotone.
Il naufragio è avvenuto poco prima del cinque di domenica mattina, l’allarme alle forze di polizia è stato lanciato da un pescatore che transitava nella zona ed ha notato l’imbarcazione già distrutta e i primi corpi galleggiare in acqua. I cadaveri sono stati allineati sulla battigia, coperti da lenzuola, vicino ai pezzi di legno che rimangono del vecchio motopschereccio andato in frantumi.
Tra i superstiti tanti giovani: neonati e bambini più piccoli sarebbero invece morti annegati quando il barcone sul quale viaggiavano tra i 150 e i 180 migranti, è stato sbattuto contro gli scogli dal mare in tempesta. Un bambino e un neonato sono finora tra i morti accertati, a quota 59. Ma la conta delle vittime è destinata ad allungarsi. I dispersi sarebbe circa 70.
“Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate. È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive. È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi”. Lo dichiara il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Il ministro dell’Interno è intervenuto in audizione alla Commissione Affari costituzionali sulle linee programmatiche del dicastero sul tema dei migranti. «È mia intenzione definire, d’intesa con i miei colleghi interessati, degli interventi di natura normativa che affrontino i temi di particolare criticità, come i rimpatri, il sistema di accoglienza, la protezione internazionale e i procedimenti per l’ingresso regolare degli stranieri», ha detto. Per Piantedosi, inoltre, «bisogna proseguire sul rafforzamento dei canali legali di ingresso dei migranti».
«Nell’agenda del prossimo Consiglio Affari Interni sarà affrontato anche il tema delle modalità di coinvolgimento di entità privati in operazioni di search and rescue. Siamo indubbiamente di fronte a un radicale mutamento di paradigma da parte del massimo organo decisionale europeo per niente scontato che finalmente pone la questione migratoria nella sua dimensione appropriata che è europea», ha aggiunto. «Credo di dover essere giudicato per quello che farò e noi dobbiamo fare in modo che le terre siano sempre più sicure del mare», ha spiegato Piantedosi. «Io ho detto fermatevi, verremo noi a prendervi – ha aggiunto – questo è il senso dei corridoi umanitari».
«Più partenze corrispondono a più morti, questo è il dato assoluto. Quindi quello che va fermato sono le partenze per fermare i morti». Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida durante un punto stampa a margine dei suoi incontri a Bruxelles. «L’Italia ha fatto tutto quello che poteva fare, e lo dicono i numeri. Abbiamo accolto più migranti di ogni altro, ma ora porsi è necessario porsi il problema a livello europeo, Non è possibile che una sola nazione si faccia carico del problema», ha spiegato Lollobrigida ribadendo: «L’immigrazione illegale è nemica dell’immigrazione legale, noi non siamo contro la migrazione siamo contro l’illegalità».
«Noi quest’anno lavoreremo per fa entrare legalmente quasi 500.000 immigrati legali. Questo può essere organizzato anche attraverso accordi multilaterali e bilarterali per sostenere l’immigrazione legale», ha aggiunto Lollobrigida. «Lavorare sui flussi è la strada giusta, noi abbiamo un piano flussi disatteso da anni che può essere un occasione per quelli che vogliono venire in Italia legalmente e in sicurezza».