Assolto “perché il fatto non sussiste”. Si è chiuso così il processo milanese che vedeva imputato per calunnia Azouz Marzouk, ex marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, due delle quattro vittime della cosiddetta “Strage di Erba” del dicembre 2006. La procura di Milano, rappresentata dal pm Giancarla Serafini, aveva chiesto una condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere, ma la sua richiesta non è stata accolta dal giudice monocratico Daniela Clemente che ha pronunciato una sentenza di assoluzione. Azouz aveva messo in dubbio la verità giudiziaria emersa dal processo sulla strage di Erba, che si era concluso con la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi, la coppia di coniugi accusata del quadruplice omicidio.
Da qui la sua richiesta di riapertura del processo con l’assunzione di nuove prove in grado di scagionare definitivamente i coniugi Romano. Secondo l’accusa, Azouz – che non era presente in aula al momento della lettura della sentenza – nella sua istanza di revisione della sentenza di condanna all’ergastolo di Olindo e Rosa avrebbe “incolpato ingiustamente” i coniugi Romano di avere reso una falsa confessione di colpevolezza. “I veri assassini della mia famiglia sono ancora liberi. Sto facendo tutto questo per trovare i veri colpevoli”, aveva detto Azouz nel corso del suo interrogatorio in aula. “Sono contento”, ha commentato Azouz raggiunto telefonicamente dai suoi legali. “Ora aspetto la riapertura del processo per scoprire la verità”, ha aggiunto. Il deposito delle motivazioni della sentenza è atteso entro 90 giorni.