Un grande scudo, come un sarcofago, proteggeva il covo dei jihadisti durante il blitz a Saint-Denis, racconta il numero uno delle forze speciali del Raid, Jean-Michel Fauvergue: ‘Abbiamo deciso di far saltare la porta con l’esplosivo perchè in genere è efficace e raggelante per chi è all’interno. Purtroppo, e qualche volta succede, non ha funzionato bene. Così la porta blindata dell’appartamento si apre a malapena. Ci sono difficoltà a penetrare e viene meno l’effetto sorpresa. I nostri ragazzi finiscono in mezzo a una sparatoria molto potente. Rispondiamo al fuoco. Rapidamente i terroristi sistemano uno scudo dietro la porta. È uno scudo abbastanza pesante, poggiato su una struttura a rotelle. Non è uno scudo-sarcofago ma quasi’.Nella dettagliata ricostruzione Fauvergue racconta di quel tragico momento in cui si fa esplodere la donna kamikaze: ‘Avevamo piazzato sei tiratori scelti davanti, negli edifici circostanti. Uno dei nostri uomini sorprende uno dei terroristi, gli chiede di alzare le mani. Lui non lo fa. Il tiratore apre il fuoco, il terrorista viene colpito ma continua a rispondere col kalashnikov.
La sparatoria dura parecchio. Poi dall’interno la donna apre il fuoco, segue una grande esplosione. Le finestre, sul lato della strada volano in frantumi. Un pezzo di corpo, un pezzo di colonna vertebrale, precipita su una delle nostre auto’. La donna kamikaze si è fatta esplodere nell’appartamento sperando che l’impatto dell’esplosione potesse colpire le forze speciali. Lo shock ha fatto piegare un muro portante. Dell’operazione antiterrorismo delle forze speciali a Parigi verrà sicuramente ricordata la morte di Diesel, una femmina di pastore belga impiegato nell’operazione di Saint-Denis. Diesel è già divenuto una stella del web. Il cane era entrato nell’appartamento rimanendo vittima dei terroristi asserragliati con le armi in pugno. L’animale sarebbe stato usato all’inizio dell’assalto per un’azione perlustrativa. Diesel, come sappiamo, è tornata al fianco del suo addestratore per morire tra le sue braccia. Le forze dell’ordine hanno ricordato l’importanza dei cani nelle operazioni di questo tipo e da sempre arruolate nelle azioni di ricerca e di intervento. Addestrati e preparati a situazioni di pericolo, le squadre cinofile sono un apporto fondamentale per i corpi militari. Un valore per la comunità tanto che l’Associazione italiana difesa animali e ambiente ha indetto, per oggi , una giornata simbolica di lutto per ricordare Diesel ma anche tutti gli altri animali uccisi nel compimento del loro dovere a difesa degli umani. L’iniziativa vuole invitare tutti gli amanti degli animali ad accendere un cero in casa o, simbolicamente, una luce su internet o Facebook. Una vera tradizione quella della formazione delle unità cinofile, un percorso di addestramento nel quale i cani vengono preparati a situazioni di pericolo con diverse specializzazioni. Antiesplosivo, prevenzione, tutela, ordine pubblico e polizia giudiziaria, antidroga, ricerca e soccorso pubblico. Le tecniche utilizzate sono varie e partono dal’affetto per il conduttore. A motivare il cane durante l’addestramento è sempre il gioco e fanno eccezione solo quelli antiesplosivo, per i quali la motivazione principale è il cibo. Il comportamento dell’animale dipende dal cosiddetto ‘condizionamento operante’, ossia la reazione del cane a uno stimolo in attesa di una ricompensa. Il Ministero degli Interni francese prevede una precisa normativa per la selezione e la formazione dei cani poliziotto. Numerose le missioni nelle quali sono impiegati gli animali, che vanno dalla lotta contro la criminalità alla ricerca di persone scomparse, dalla cattura degli animali randagi alla ricerca di narcotici, armi o esplosivo fino alla lotta contro il terrorismo. La modalità di accesso è regolata da specifiche condizioni come la selezione su scala nazionale, l’esperienza di almeno un anno e il superamento di prove sportive. I candidati prescelti possono iniziare un percorso di formazione al termine del quale è previsto un diploma e l’entrata in servizio. Dopo una vita di lavoro anche ai cani poliziotto spetta la pensione. Rimossi dal loro incarico, generalmente sono affidati al conduttore con il quale hanno condiviso anni di esperienze. Non sempre, però, il poliziotto ha la possibilità di seguire il suo collega a quattro zampe. Per questo in Italia ad esempio è nata l’idea dell’adozione e gli ex cani poliziotto possono essere adottati sia da privati cittadini che da associazioni ma è necessario che siano persone che abbiano esperienza con cani da guardia o da difesa. Sale,intanto, la tensione per il rischio attentati con paura a Milano e Roma, dove si moltiplicano i falsi allarmi sulla metro. La valigia ‘sospetta’, che aveva causato l’evacuazione della fermata Duomo, è stata aperta dagli artificieri ed è stata trovata piena di vestiti. Dal capoluogo lombardo alla Capitale, dove l’allarme è scattato sulla linea metro A due volte. La prima per un pacco sospetto alla fermata Lepanto. E poi all’altezza della stazione Cornelia per quello che era soltanto un portavivande. Sono state, invece, due borse frigo a far scattare i controlli alla stazione Torre Gaia sulla linea C della metropolitana. Le autorità francesi non sanno se Salah Abdeslam sia ancora in Francia o sia tornato in Belgio. E’ quanto ha ammesso il primo ministro francese Manuel Valls in un’intervista televisiva, che poi ha aggiunto: ‘La caccia continua. La mobilitazione è totale ed assoluta. Noi sappiamo che altri gruppi, di altri individui che sono in Europa, possono venire in Europa’. Le parole del premier arrivano dopo le notizie riguardo al fatto che l’ottavo uomo del commando che venerdì scorso ha ucciso 129 persone a Parigi, sarebbe rimasto ucciso nel raid di ieri della polizia francese a Saint-Denis. La stessa intelligence italiana non escludeva la morte del componente del commando, ma precisava che su questo ancora non ci sono certezze. E’ il fatto che l’uomo fosse segnalato in fuga da Parigi dopo gli attentati di venerdì scorso. Certo, potrebbe essere ritornato nell’appartamento-base del gruppo jihadista in previsione di nuovi, possibili attacchi nella capitale francese. Abdel Hamid Abaaoud, presunto ideatore degli attentati di Parigi, è morto nel blitz a Saint-Denis. Il suo corpo è stato formalmente identificato, secondo quanto rende noto un comunicato del procuratore della Repubblica francese. L’esame delle impronte papillari ha permesso di stabilire che è stato ucciso durante l’assalto. Il suo corpo è stato ritrovato all’interno dell’edificio, crivellato di colpi. Mi congratulo per il lavoro eccezionale dei nostri servizi di intelligence e della polizia, ha detto il premier francese, commentando la notizia della morte di Abaaoud, cervello degli attentati, perché bisogna essere particolarmente prudenti, conosciamo le minacce. Abaaoud ha avuto ruolo determinate negli attacchi di Parigi ed era coinvolto in quattro dei sei attentati sventati in Francia dalla primavera scorsa. Le autorità francesi non sanno come sia entrato in Francia. Manuel Valls ha evocato il rischio di attentati con armi chimiche o batteriologiche. Non bisogna escludere nulla, ha affermato intervenendo all’Assemblée Nationale che ha dato il via libera al disegno di legge che estende lo stato di emergenza decretato in Francia a seguito degli attentati di Parigi. Siamo in guerra, ha aggiunto Valls, non una guerra cui la storia ci ha tragicamente abituati. Una guerra il cui fronte si sposta costantemente e si ritrova nel cuore stesso della nostra vita quotidiana. Dopo gli attentati terroristici a Parigi l’Europa si prepara a blindare i confini. Tra le misure previste nella bozza di conclusioni del Consiglio Ue Affari interni ci sono anche i controlli alle frontiere esterne della Ue sistematici e coordinati, anche su cittadini europei che godono della libertà di movimento. Per Rob Wainwright, direttore di Europol, l’agenzia dell’Unione europea finalizzata alla lotta al crimine, lo Stato islamico è un’organizzazione terroristica internazionale seria, ben finanziata, determinata e attiva nelle strade d’Europa. E’ ragionevole presumere che altri attacchi in Europa siano probabili. L’Is, ha aggiunto in audizione al Parlamento europeo, è la più seria minaccia terroristica per l’Europa degli ultimi 10 anni. Con gli attacchi di venerdì a Parigi c’è stata una grave escalation della minaccia terroristica dell’Isis ed è il primo esempio stile Mumbai 2008. L’Isis vuole esportare in Europa la sua atroce violenza, hanno enormi risorse e sono possibili altri attacchi. Tra le misure identificate nel documento per rafforzare le proprie frontiere c’è anche l’aggiornamento di database e sistemi elettronici di controllo ai confini con connessioni agli archivi elettronici di Europol e Interpol; la registrazione sistematica e la raccolta delle impronte digitali di tutti i migranti che entrano nell’area Schengen, oltre a controlli di sicurezza in base al Sistema di informazione Schengen 2, il database dell’Interpol Sltd ed altri. Si prevede inoltre l’impiego delle squadre di intervento rapido (Rabit) e di polizia alle frontiere per garantire un monitoraggio sistematico e controlli di sicurezza. Frontex contribuirà alla lotta contro il terrorismo e sosterrà la messa in pratica coordinata della lista degli indicatori di rischio, prima di fine 2015, ed assisterà gli Stati Membri nell’aumento dei controlli delle frontiere esterne, per individuare foreign fighter e trafficanti di armi. Il terrorismo è stato l’argomento del colloquio telefonico tra il presidente americano, Barack Obama e il presidente francese, Francois Hollande. I due leader sono impegnati a ‘indebolire e sconfiggere l’Isis. Hollande sara’ a Washington il 24 novembre prossimo. L’Isis sta perseguendo lo sviluppo di armi chimiche attraverso la realizzazione di una sezione dedicata alla ricerca e agli esperimenti con l’aiuto di scienziati siriani, iracheni e di altri Paesi della regione, hanno affermato funzionari dell’intelligence di Usa e Iraq citati in forma anonima.
Roberto Cristiano