epa05360843 A couple joins residents of San Francisco and the Bay Area gather to mourn, honor, and remember the victims of a mass shooting at a LGBT nightclub in Orlando, Florida, at Harvey Milk Plaza in the Castro District neighborhood in San Francisco, California, USA, 12 June 2016. At least 50 people were killed and 53 were injured in a shooting attack at an LGBT club in Orlando, Florida, in the early hours of 12 June. The shooter, Omar Mateen, 29, a US citizen of Afghan descent, was killed in an exchange of fire with the police after taking hostages at the club. EPA/JOHN G. MABANGLO

Strage Orlando, 50 morti. Isis rivendica

A 24 ore dalla strage nella quale sono morte 50 persone per mano di Omar Mateen, Orlando è come paralizzata. La polizia e l’Fbi sono al lavoro ininterrottamente. ”Un altro 11 settembre, abbiamo fatto la storia, ma non in senso positivo’. Ora basta armi. Decine di persone si radunano vicino al Pulse, il locale gay di Orlando teatro della piu’ sanguinosa sparatoria della storia americana. Le strade sono chiuse, il silenzio e’ interrotto solo da un elicottero che perlustra l’area e la citta’, che sembra spettrale.  Intanto filtrano lentamente i primi nomi delle vittime, mentre molti sono ancora dispersi e i loro famigliari attendono informazioni dalle autorita’. Tra le vittime accertate c’è anche Eddie Justice, il trentenne che ha inviato messaggi alla madre dal Pulse mentre era tenuto in ostaggio. Era nascosto nel bagno delle donne da dove inviava sms alla madre Mina chiedendo disperatamente aiuto. La sequenza dei messaggi fotografati sullo smartphone della donna hanno fatto il giro del web. Il killer, Omar Mateen, è un trentenne americano, di origine afghane. Secondo il padre, il movente della strage è l’odio contro i gay. ‘Il movente religioso non c’entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato’, ha detto Mir Seddique. Siamo scioccati come il resto dell’America, ha aggiunto. Trump rilancia il bando per i musulmani e  chiede le dimissioni di Obama.  Qualche ora dopo la strage, è arrivata anche la rivendicazione dello Stato Islamico attraverso l’Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato, riferisce il Site: il killer della strage di Orlando era un combattente dell’Isis. Nel testo della rivendicazione riportato dalla direttrice del Site Rita Katz in un tweet si legge che una fonte ha detto all’agenzia Amaq: ‘L’attacco che ha preso di mira il gay club di Orlando, in Florida, e che ha provocato 100 tra morti e feriti, è stato compiuto da un combattente dello Stato islamico’.

 

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