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Si è chiusa con il rinvio a giudizio di sette indagati, l’indagine condotta dalla Procura di Caltanissetta sulla strage di via d’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellini e 5 agenti della sua scorta. I destinatari del provvedimento sono il boss Salvatore Madonia, Vittorio Tutino, i pentiti Gaspare Spatuzza, Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Calogero Pulci e Francesco Andriotta.
Per i boss mafiosi Salvatore Madonia e Vittorio Tutino l’accusa è quella di strage. Sarebbero invece accusati di calunnia aggravata con l’aggravante di aver agevolato Cosa Nostra, i pentiti di mafia Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Calogero Pulci e Francesco Andriotta. Per Maurizio Costa, un meccanico accusato di aver eseguito l’intervento sulla Fiat 126 che venne usata come autobomba il 19 luglio del 1992, è stata chiesta l’archiviazione.
“Nella nuova indagine per la strage di via d’Amelio abbiamo fatto miracoli investigativi”, ha dichiarato il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari. “Per un colossale errore giudiziario – prosegue Lari – furono condannate otto persone che l’anno scorso sono state scarcerate. In questi ultimi periodi si sono fatti passi avanti da gigante”.
