Il logo dell'Agenzia delle Entrate, Roma, 1 febbraio 2018. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Stralcio debiti fino a 1.000 euro, come chiederlo: i moduli

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto l’annullamento automatico, il cosiddetto stralcio, dei carichi di importo residuo fino a 1.000 euro. Come fare

In un momento di grande rivoluzione per il Fisco italiano, per tutti coloro che hanno debiti sotto ai 1.000 euro c’è una buona notizia. Mentre infatti il governo è alle prese con la riforma (qui come cambiano stipendi e Irpef), il decreto Milleproroghe ha stabilito l’annullamento delle cartelle esattoriali fino ai 1.000 euro.

Indice

Come funziona l’annullamento dei debiti nel 2023: lo Stralcio parziale

Come funziona l’annullamento dei debiti nel 2023: lo Stralcio integrale

Moduli e info per lo Stralcio parziale

Moduli e info per lo Stralcio integrale

Quali e quanti debiti ho con il Fisco? Ecco come saperlo

Definizione agevolata, cos’è e come richiederla

Come funziona l’annullamento dei debiti nel 2023: lo Stralcio parziale

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto l’annullamento automatico, il cosiddetto stralcio, dei carichi di importo residuo fino a 1.000 euro, affidati ad Agenzia delle entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 da enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali.

Si tratta di un annullamento automatico di tipo parziale, riferito alle somme dovute a titolo di:

interessi per ritardata iscrizione a ruolo

sanzioni e interessi di mora.

L’annullamento automatico di tipo parziale non riguarda invece le somme dovute a titolo di:

capitale;

rimborso spese per procedure esecutive;

diritti di notifica.

Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, comprese quelle per violazioni del Codice della Strada, diverse da quelle comminate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali, l’annullamento parziale riguarda esclusivamente gli interessi e non le sanzioni, che vengono quindi considerate come somme dovute a titolo di capitale.

Gli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali hanno potuto esercitare la facoltà di non applicare l’annullamento parziale adottando, entro il 31 gennaio 2023, uno specifico provvedimento, pubblicato sul proprio sito istituzionale e trasmesso, entro la stessa data, all’Agente della riscossione. La Legge di conversione del Decreto Milleproroghe ha poi concesso agli enti che non hanno adottato entro il 31 gennaio 2023 questo provvedimento di non applicazione, la possibilità di farlo entro la nuova scadenza del 31 marzo 2023.

Come funziona l’annullamento dei debiti nel 2023: lo Stralcio integrale

Viene anche data loro l’opzione di annullamento integrale dei propri crediti, comprensivo quindi della quota capitale e delle eventuali spese per procedure esecutive e diritti di notifica, per il cui rimborso l’Agente della riscossione presenterà apposita richiesta all’ente creditore, adottando, entro il 31 marzo 2023, uno specifico provvedimento. I provvedimenti adottati dagli enti devono essere comunicati all’Agenzia delle entrate-Riscossione entro la stessa data del 31 marzo 2023.

La legge di conversione del Decreto Milleproroghe ha poi rinviato dal 31 marzo al 30 aprile 2023 la data di effettivo annullamento dei carichi rientranti nel perimetro applicativo della disposizione.

Riassumendo, la legge di conversione del decreto Milleproroghe ha esteso anche agli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali la possibilità di deliberare l’annullamento dell’intero importo affidato alla riscossione, ampliando così quanto previsto dalla Legge di Bilancio che prevedeva, in assenza di un provvedimento contrario da parte dell’ente, l’annullamento automatico solo delle sanzioni e degli interessi, il cosiddetto stralcio parziale.

Il decreto ha anche fissato la proroga dal 31 gennaio al 31 marzo 2023 del termine entro il quale gli stessi enti devono deliberare l’eventuale non applicazione dello stralcio parziale e comunicare il relativo provvedimento all’agente della riscossione.

Ora, l’Agenzia delle entrate-Riscossione ha pubblicato sul suo sito internet le istruzioni e i moduli aggiornati con le novità previste per gli enti. Sul portale http://www.agenziaentrateriscossione.gov.it, nella sezione “Enti Creditori”, sono presenti le informazioni e i moduli da utilizzare sia per la comunicazione del provvedimento di applicazione dello stralcio integrale sia per i provvedimenti di diniego dell’annullamento parziale, che vanno inviati esclusivamente all’indirizzo Pec indicato nei moduli, insieme a una copia del provvedimento.

Moduli e info per lo Stralcio parziale

La comunicazione di adozione del provvedimento di non applicazione dell’annullamento automatico parziale può essere effettuata da parte degli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali trasmettendo all’Agenzia delle entrate-Riscossione, entro il 31 marzo 2023, esclusivamente all’indirizzo PEC comma229@pec.agenziariscossione.gov.it:

il modulo in pdf compilato in tutte le sue parti, assicurando la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari, firmato digitalmente e rinominato con il Codice ente creditore (es. 98765.PDF);

copia del provvedimento adottato.

Moduli e info per lo Stralcio integrale

La comunicazione di adozione del provvedimento di applicazione dell’annullamento automatico integrale può essere effettuata dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali trasmettendo all’Agenzia delle entrate-Riscossione, entro il 31 marzo 2023 esclusivamente all’indirizzo PEC comma229-bis@pec.agenziariscossione.gov.it:

il modulo in pdf compilato in tutte le sue part, assicurando la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari, firmato digitalmente e rinominato con il suddetto Codice ente creditore (es. 98765.PDF);

copia del provvedimento adottato.

Questi moduli, come detto, devono essere presentati dagli enti amministrativi e non direttamente dai cittadini. Per eventuali chiarimenti è possibile contattare l’Help Desk Enti di Agenzia delle entrate-Riscossione.

Quali e quanti debiti ho con il Fisco? Ecco come saperlo

Per quanto riguarda i cittadini direttamente, invece, ricordiamo che è attivo il servizio online dell’Agenzia delle entrate-Riscossione per richiedere l’elenco completo delle cartelle a proprio carico che possono essere rottamate. Sul sito di Agenzia Riscossione è possibile compilare direttamente online la domanda per ottenere via e-mail il prospetto informativo con il dettaglio di cartelle, avvisi di accertamento e avvisi di addebito che rientrano nella Definizione agevolata prevista dalla Legge di Bilancio 2023.

Si possono così conoscere il debito attuale e gli importi dovuti per la Definizione agevolata, privi quindi di sanzioni, interessi e aggio. Sono riportate tutte le informazioni per valutare la propria situazione e individuare i debiti che possono essere inseriti nella domanda di adesione di Definizione agevolata.

Per richiedere online il prospetto informativo e riceverlo via email basta accedere alla sezione Definizione agevolata del sito http://www.agenziaentrateriscossione.gov.it. In area pubblica, senza necessità di pin e password, è sufficiente inserire i dati e il codice fiscale della persona intestataria dei carichi e allegare la relativa documentazione di riconoscimento. È possibile utilizzare anche l’area riservata del sito con le credenziali Spid, Cie, Cns e, per gli intermediari fiscali, Entratel.

Definizione agevolata, cos’è e come richiederla

La Definizione agevolata delle cartelle è prevista dalla Legge di Bilancio 2023, che ha stabilito la possibilità di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti rottamazioni e a prescindere se in regola con i pagamenti.

La Definizione agevolata consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora, quelli iscritti a ruolo e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio.

Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni, con prima scadenza fissata al 31 luglio 2023.

La domanda di adesione alla Definizione agevolata deve essere trasmessa online entro il 30 aprile 2023 utilizzando l’apposito servizio disponibile sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it.

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