Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha convocato per le 11 la cabina di regia che dovrà valutare le nuove misure per fronteggiare la quarta ondata di Covid. Il Consiglio dei ministri dovrebbe tenersi nel pomeriggio alle 15.30. A Palazzo Chigi, in vista dell’appuntamento di oggi, si limano le misure da adottare: si va dall’obbligatorietà della terza, allla riduzione della validità della certificazione verde (da 12 a 9 mesi) per finire con il super green pass.
Le Regioni premono affinché non si chiuda di nuovo il Paese in caso di un peggioramento e non sia punito chi si è vaccinato. Lo strumento individuato è il super green pass da adottare seguendo un doppio binario: chi ha fatto il vaccino può continuare a usufruire di ogni attività sociale e ricreativa mentre chi ha scelto di non vaccinarsi, avrebbe la possibilità di accedere solo ai luoghi di lavoro e ai servizi essenziali. Alcuni governatori hanno chiesto che le limitazioni per i non vaccinati, quindi divieto di entrare in ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine, stadi, siano operative già in zona bianca. Altri, invece, vorrebbero queste misure solo nel caso di passaggio in zona gialla o arancione. Inoltre soprattutto i presidenti di Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno chiesto al governo il ripristino dei controlli alle frontiere, con i tamponi agli aeroporti e le verifiche su chi arriva dai Paesi più in difficoltà con la quarta ondata di Covid-19.
Il Cdm sicuramente oggi approverà la riduzione della durata del Green Pass, da 12 a 9 mesi assieme all’obbligo della terza dose per alcune particolari categorie: è dato per certo l’obbligo per i sanitari e il personale delle Rsa cui dovrebbero aggiungersi le forze di polizia, dipendenti della pubblica amministrazione, professori.
Sul tavolo, infine, c’è il dibattito sulla validità temporale dei tamponi che sarà ridotta: si dovrebbe passare da 48 a 24 ore per i test antigenici e da 72 a 48 ore per quelli molecolari