Stupri, la sinistra attacca Giambruno per frasi usate in ‘Diario del giorno’. Sgarbi lo difende: ‘Parole che direbbe ciascun padre’

Andrea Giambruno, compagno di Giorgia Meloni,  parlando dei recenti episodi di stupro di Palermo e Caivano ha paternamente raccomandato alle ragazze di evitare di stordirsi con alcool e stupefacenti quando si trovano fuori casa. Per aggiungere: «Se non ti ubriachi, il lupo lo eviti». Tutto qui.

Ma per le persone di sinistra   sostengono che Giambruno voleva annacquare le responsabilità del branco,  costretto  a difendersi dall’accusa di complicità morale con gli stupratori. E così uno stupro,  da condannare “senza se” e “senza ma” diventa, per i suoi esponenti, indizio di tre elementi: maschilismo, autoritarismo e  patriarcato.

Andrea Giambruno,  per ogni singola parola che dice finisce con l’essere preso di mira, non perché conduttore di una trasmissione, ma perché “compagno di…”.

Giambruno, che non conosco, ha affermato la seguente frase in merito agli stupri di Palermo e Caivano: “Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti – non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo – però se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche” perché “poi rischi, effettivamente, che il lupo lo trovi”. E poi: “Magari uno dice alla figlia di non salire in macchina con uno sconosciuto perché è verissimo che tu non debba essere violentata, perché è una cosa abominevole. Ma se eviti di salire in macchina con uno sconosciuto magari non incorri in quel pericolo”. Non c’è in queste frasi “victim shaming” o colpevolizzazione della vittima di stupro. In quelle due frasi solo buonsenso. Giambruno non ha addossato la colpa ha nessuno, men che meno alle ragazze abusate. Ha solo affermato una cosa logica: se ti trovi di fronte a una bestia, è meglio essere sobri. Ne quid nimis!

Alle numerose critiche, Giambruno  ha risposto sottolineando come le sue parole siano state utilizzate “in maniera strumentale” e in “maniera surreale”. Per difendere Giambruno è intervenuto Vittorio Sgarbi. Secondo il critico d’arte, quanto detto dal giornalista corrisponde a una raccomandazione che ogni padre farebbe ai propri figli: “Siamo al ribaltamento del messaggio che ha voluto trasmettere. Giambruno ha detto quello che ciascun padre dovrebbe dire al proprio figlio. Cioè parole di buon senso, altro che mortificazione della donna. Suggerire a una donna o a un uomo di non ubriacarsi non significa colpevolizzare il suo comportamento, ma richiamarlo a una condotta che lo sottragga a pericoli per la sua incolumità. Quello di Giambruno è un elementare suggerimento che chiunque dà alla persona a cui vuole bene. In sostanza, è quello che ogni genitore dovrebbe fare con il proprio figlio. Ma siccome si deve trasformare tutto in polemica, il fatto che a dirlo sia il compagno della premier diventa argomento di lotta politica. È tutto molto triste. Oggi assistiamo tra i giovani a un lassismo e un libertinaggio che presuppone che non ci debba essere nessuna autorità che dica non fare questo, comportarti in un certo modo. Ma un padre ha il dovere di sferzare i propri figli e di richiamarli a valori sani: si chiama educazione. Il richiamo di Giambruno è semplicemente il monito del buon padre di famiglia verso il proprio figlio. Tutto qui. Giambruno è da prendere a modello, altro che chiedergli di scusarsi!”.

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