Nuovo impegno delle due parti in guerra in Sud Sudan per far tacere le armi e un prossimo incontro a Roma tra comandanti militari che consenta all’opposizione di far parte del monitoraggio relativo al cessate il fuoco all’inizio di novembre. E alla fine del mese, la firma di una dichiarazione di principi dal valore politico, sempre nella capitale italiana.
Sono questi i prossimi passi volti a risolvere il conflitto annunciati a Roma oggi durante una conferenza stampa alla Comunità di Sant’Egidio, presenti il presidente, Marco Impagliazzo, il delegato del governo del Sud Sudan, Benjamin Barnaba, e il generale Thomas Cirillo Swaka, leader del Movimento di opposizione del Sud Sudan (Ssoma), coalizione delle forze che non hanno aderito agli accordi di pace di Addis Abeba del 2018.
“Gli incontri di Roma hanno riacceso la speranza in Sud Sudan e nei Paesi della regione, dove hanno avuto un’eco molto grande”, ha detto Impagliazzo. “Durante il negoziato iniziato a gennaio e febbraio 2020 abbiamo raggiunto accordi politici e sul cessate il fuoco. Oggi è stato possibile ricostruire la fiducia tra le parti dopo la pausa rappresentata dalla pandemia, che purtroppo ha significato la ripresa degli scontri”.
L’appuntamento è quindi dal 9 al 12 novembre tra i militari e il 30 novembre, sempre alla Comunità di Sant’Egidio, per una dichiarazione di principi dalla natura politica. Tra i temi importanti della dichiarazione su cui trovare un accordo ci sono il federalismo, la costituzione, il settore della sicurezza, l’assegnazione delle terre e la riconciliazione.
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