Dopo una notte di proteste, in seguito al colpo di stato militare avvenuto ieri in Sudan, i manifestanti restano nelle strade delle principali città protestando per “la disobbedienza civile” e lo “sciopero generale”, rilanciando l’appello dell’ufficio del premier Abdallah Hamdok a “manifestare” contro il “golpe” per “salvare” la “rivoluzione” del 2019. L’esercito ha aperto il fuoco contro i manifestanti e si contano almeno 10 vittime. L’unione dei medici del Sudan ha scritto su Facebook di sparatorie mortali fuori dal compound militare.
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