Suicida Antonio Catricalà, si è sparato un colpo di pistola

Il corpo senza vita di Antonio Catricalà, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex garante dell’Antitrust,  è stato trovato sul balcone del suo appartamento in via Antonio Bertoloni, nel quartiere Parioli. Sul posto la Polizia e gli agenti della scientifica impegnati nei rilievi per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Catricalà, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola.

Il suicidio sarebbe avvenuto tra le 9.30 e le 10.   La pistola usata per il suicidio apparteneva a Catricalà ed era regolarmente detenuta. L’ex garante dell’Antitrust è stato trovato morto sul balcone dell’appartamento al primo piano di uno stabile ai Parioli, dove abitava con la moglie. E’ stata proprio la moglie, che era in casa al momento della tragedia, a chiamare la polizia. La moglie, che è molto scossa, è stata già sentita dagli investigatori ma non ha riferito di particolari problematiche.

Secondo fonti non ufficiali, alla base del gesto ci sarebbe stata una grave malattia.

‘Grande amico, grande servitore dello Stato, Antonio Catricalà lascia un incolmabile vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto e hanno avuto l’onore e il privilegio di lavorare con lui. È un dolore fortissimo’. Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta alla notizia della morte di Antonio Catricalà, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust.

‘Sono rimasta incredula e scioccata dinanzi alla notizia della tragica scomparsa di Antonio Catricalà. Grande servitore dello Stato, fu anche Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Con profondo rispetto, porgo alla famiglia le mie più sentite condoglianze’,  scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia,Giorgia Meloni.

‘Purtroppo quella di oggi non è una bella giornata’,   ha detto la presidente del Senato Elisabetta Casellati, comunicando in aula la morte di Antonio Catricalà, che si è tolto la vita q nella sua abitazione a Roma. Il costernato commento di Casellati è stato motivato dal fatto che in Senato si sono svolte di seguito la commemorazione di Franco Marini, l’informativa del ministro degli Esteri Luigi di Maio sulla morte di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci e infine l’annuncio della scomparsa di Catricalà.

L’aula ha reso omaggio all’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ex Garante dell’Antitrust, con un minuto di raccoglimento in aula.

Quella di Antonio Catricalà  è una figura cruciale che ha attraversato – con il profilo del ‘civil servant’ – la storia italiana degli ultimi decenni nella sua attività prima di avvocato e magistrato, quindi di dirigente pubblico e di politico, fino alla carica di presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e poi di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e di Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico.Attualmente era presidente di Aeroporti di Roma e da pochi giorni nominato alla presidenza dell’Igi, l’Istituto Grandi Infrastrutture.

Nato a Catanzaro, il 7 febbraio 1952, a 22 anni si era laureato con lode in giurisprudenza a Roma, dove era stato allievo di Pietro Rescigno: vinto il concorso in magistratura ordinaria, aveva superato anche l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense. Successivamente è stato consigliere e dal 2006 al 2014 presidente di sezione del Consiglio di Stato: nel 2002 aveva pubblicato anche un libro “Lezioni di diritto civile” in cui riporta il contenuto delle lezioni tenute al suo corso per la preparazione al concorso in magistratura.

Quale professore a contratto ha insegnato ‘Diritto privato’ nella facolta’ di Giurisprudenza dell’ Universita’ degli studi di Roma Tor Vergata e ‘Diritto dei consumatori’ all’Universita’ Luiss Guido Carli. Era anche professore straordinario di Diritto Privato presso l’Universitas Mercatorum di Roma. Succedendo a Giuseppe Tesauro è stato presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato dal 9 marzo 2005 al 16 novembre 2011. Il 18 novembre 2010 era stato designato Presidente dell’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas, carica alla quale ha rinunciato pochi giorni dopo.

Successivamente dal 2011 al 2013 è stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo guidato da Mario Monti e dal 2013 al 2014 durante il Governo Letta è stato viceministro per lo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni. Nel 2014 la candidatura – poi ritirata – alla carica di giudice della Corte costituzionale in sostituzione del giudice Luigi Mazzella e le dimissioni da Presidente di Sezione del Consiglio di Stato della Repubblica Italiana per intraprendere la carriera di avvocato. Dopo avere fondato la Law Academy diviene partner dello Studio Lipani Catricalà & Partners e nel 2015 era stato nominato presidente dell’Oam – Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi.

Fra le onoreficenze, quella nel 2003 di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana mentre nel 2009 è stato insignito del premio Aldo Sandulli.

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