Sul tavolo dell’Eurogruppo di oggi c’è, per la Grecia, sia la possibilità di dare il via libera al salvataggio Esm, sia l’opzione di un nuovo prestito ponte. Fonti Ue spiegano come entrambe le procedure siano state già attivate e pronte ad essere applicate. Il Pil greco intanto cresce a sorpresa nel 2/o trimestre con un +0,8% sui 3 mesi precedenti messo a segno nonostante il durissimo negoziato con i creditori (-0,5% le attese degli economisti). Su base annua l’incremento è del 1,5%. L’istituto statistico ha anche rivisto in meglio le stime per i primi 3 mesi dell’anno, in stagnazione rispetto al -0,2% stimato in precedenza. Più tasse e privatizzazioni di porti e ferrovie è il piano di Tsipras a seguito dell’accordo con i creditori, ma potrebbe non bastare. L’accordo con la Grecia ‘è desiderabile ma non è scontato’, ha affermato il portavoce per i temi finanziari della Cdu, Ralph Brinkhaus, sottolineando che l’Eurogruppo di oggi dovrà dare risposte importanti a diverse questioni sul terzo piano di aiuti alla Grecia. In particolare sul ruolo dell’Fmi sulla sostenibilità del debito greco e sulle privatizzazioni. La parola che circola è ‘ristrutturazione’ del debito greco, e non solo nel Fondo monetario internazionale ma anche presso la Commissione europea e la Bce. Berlino getta sabbia negli ingranaggi dell’accordo sulla Grecia, titola il Financial Times e getta luce su un retroscena che riguarda un documento in cui il ministero delle finanze tedesco ‘elenca le sue obiezioni all’intesa’. Documento circolato fra i partner dell’Eurozona poche ore prima del voto del Parlamento greco. Secondo il Ft, il documento pone le basi per un incontro potenzialmente difficile all’Eurogruppo di oggi. Il Ministero delle Finanze nega di voler respingere l’accordo, ma spiega di stare sollevando solo alcune questioni che devono essere valutate in sede di Eurogruppo. Fra questi, il ritardo nelle riforme, la sostenibilità del debito ed il ruolo del Fondo Monetario Internazionale. Il documento tedesco ammette che gran parte del programma di riforme su cui e’ arrivato l’accordo lo scorso mese è stato incluso nell’intesa, dalla lotta all’evasione alla concorrenza nel mercato degli affitti per i turisti. Ma, sottolinea, alcune misure sono state rinviate fino ad ottobre o novembre ed altre non sono ancora dettagliate. In particolar modo, preoccupa la proposta di rinvio del fondo da 50 miliardi per le privatizzazioni. Ieri, mentre il Parlamento greco aveva avviato la discussione sul nuovo pacchetto di riforme che dovrebbe scongiurare lo spettro dell’insolvenza da Berlino non sono arrivati segnali positivi . Schaeuble non ha nascosto la preferenza per un’altra soluzione rispetto al pacchetto di aiuti negoziato da Grecia e creditori, ed appare preoccupato per il debito, chiedendo un ‘più magro’ finanziamento ponte per scavalcare la data di giovedì prossimo, quando la Grecia dovrebbe rimborsare 3,4 miliardi di euro di interessi alla Banca centrale europea. L’Unione Europea in realtà nutre forti preoccupazioni sulla sostenibilità del debito greco. E’ quanto emerge da un rapporto, che sta circolando tra i governi dell’Eurozona e citato da Bloomberg, secondo cui il debito di Atene raggiungerà il 201% del Pil l’anno prossimo per poi calare al 160% nel 2022 secondo lo scenario di ‘base’. I timori della Ue sulla sostenibilità del debito ellenico mettono sotto pressione la Germania, principale creditore di Atene, affinché acconsenta ad una ristrutturazione del debito nel terzo piano di aiuti alla Grecia. L’Ue, secondo il rapporto, suggerisce un allungamento delle scadenze ed un periodo di grazia per la Grecia.
Cocis