Summer Edition

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da James Hansen il seguente articolo:
Anni fa, un noto “comunicatore” milanese assunse l’incarico di curare l’immagine di un discusso finanziere e immobiliarista siciliano operante nella capitale lombarda, “Don” Salvatore Ligresti. I sospetti addensati su di lui erano sembrati confermati da un episodio in cui – a febbraio del 1981 – la moglie, Antonietta “Bambi” Susini, venne rapita da tre mafiosi in rapporti con Stefano Bontate, un importante capo di Cosa Nostra.
Il sequestro si risolse senza conseguenze per la donna, ma due dei tre autori furono ritrovati morti assassinati: uno in una discarica alle porte di Milano, un altro nel carcere dell’Ucciardone. Il terzo scomparve nel nulla. Bontate venne ucciso il 23 aprile del 1981 – il suo compleanno – a colpi di lupara e kalashnikov mentre era fermo a un semaforo di via Aloi a Palermo.
Insieme con il forte accento siciliano e un certo modo di fare allarmante, il sospetto “mafioso” tendeva a ostacolare i rapporti di Ligresti con l’Establishment finanziario italiano. Così, il PR milanese, con una tattica caratteristica del mestiere, invitò a cena gli amici giornalisti e chiese loro cosa potesse fare per migliorare l’immagine del suo assistito. La risposta fu: “Portalo a Lourdes”…
Lourdes, tra i più importanti santuari del cattolicesimo, è la destinazione di chi è altrimenti senza speranza. Le sue “guarigioni” sono proverbiali e milioni di pellegrini ci vanno ogni anno per cercare il miracolo salvifico, facendo della cittadina (di soli 14mila abitanti stabili) il secondo centro turistico di Francia, dopo Parigi, e la seconda località francese per capienza alberghiera.
Sfortunatamente, quest’anno, per i noti fatti Covid, i pellegrini non sono arrivati. Dei 137 alberghi della città, solo quattro erano aperti a luglio. Per disperazione, il Santuario ha condotto a metà mese un “pellegrinaggio online”: 15 ore in diretta con processioni e rosari in 10 lingue. Bello, ma le dirette online non portano grandi soldi.
Il Mons. Olivier Dumas, il Rettore del Santuario, è stato costretto a chiedere aiuti al Governo francese: “Il Governo non può lasciare che Lourdes muoia. Sa anche che il motore dello sviluppo di Lourdes è il Santuario. Quindi, lavoriamo insieme per adottare un’azione comune”.
La Costituzione del Paese precisa però che: “La Francia è una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale”. Quella “laicità” è tuttora uno dei suoi capisaldi ideologici. Il Governo, pur travestendo l’intervento come la più bieca “promozione turistica”, affronterebbe costi politici molto alti. Già gira la battuta che da ora i poi i pellegrini sofferenti andranno in treno direttamente da Emmanuel Macron. Forse ci vorrebbe un miracolo…

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