Come da previsione va a Tony Martin l’unica cronometro di questo Tour de France. Il tedesco, campione del mondo della disciplina, ha percorso i 54 km da Bergerac e Periguex in 1h06’21” alla media di 48,8 km/h. Con Nibali saldamente al comando della generale, le attenzioni erano tutte per la lotta per il podio da cui rimane escluso un deludente Alejandro Valverde mentre sorride la Francia che domani vedrà sventolare due bandiere sui Campi Elisi. Il duello tra Pinot e Peraud premia quest’ultimo che scavalca la maglia bianca. Tornando a Nibali, la maglia gialla, dimostrando il suo straordinario periodo di forma, ha concluso la prova quarto in 1h08’19” mettendo il sigillo finale su un Tour fantastico che domani lo vedrà sul gradino più alto del podio a Parigi con l’inno di Mameli che tornerà a risuonare 16 anni dopo la vittoria di Marco Pantani. E in Tour a forti tinte veri, bianche e rosse Alessandro De Marchi, friulano della Liquigas, si è aggiudicato il premio della super combattività grazie alle cinque fughe, gran parte sulle montagne, di cui è stato protagonista. E’ il sesto italiano a vincere questo premio dopo Gimondi nel 1965, Chiappucci nel 1991 e nel 1992, Ghirotto nel 1993, Poli nel 1994 e Pelizotti nel 2009.
Sebastiano Borzellino