Fratelli d’Italia propone un emendamento al decreto Milleproroghe che “rivoluziona” l’impostazione precedente. Il piano della maggioranza e le nuove scadenze
La parabola del Superbonus 110% assume sempre di più i contorni di un racconto epico, con periodi di stallo che si sono alternati a colpi di scena e ad annunci di novità.
L’ultimo capitolo di questa storia consiste in un clamoroso dietrofront da parte di Fratelli d’Italia, che con un emendamento al decreto Milleproroghe introduce una nuova proroga.
La nuova proroga proposta da Fratelli d’Italia
Dopo aver sostenuto che la gestione del Superbonus ha generato un buco insostenibile nelle casse dello Stato, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato un emendamento, a prima firma di Francesca Tubetti, che propone l’estensione dell’agevolazione al 110% per le villette fino al 30 giugno 2023. La proposta vuole modificare il contenuto del Milleproroghe, che stabiliva il 31 marzo 2023 come data ultima per usufruire del bonus per i lavori relativi alle case unifamiliari.
In altre parole, se l’emendamento sarà approvato si avranno tre mesi in più per usufruire del massimo del bonus (110%) per le villette. Bisognerà comunque soddisfare la condizione, lasciata invariata, secondo la quale al 30 settembre 2022 siano stati effettuati almeno il 30% dei lavori relativi all’intervento complessivo. La proposta di modifica è al vaglio delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato (qui abbiamo parlato invece del bonifico parlante: cosa succede se non lo si fa).
Come funziona attualmente il Superbonus
Secondo quanto previsto dal decreto Aiuti quater e dalla Manovra 2023, attualmente il Superbonus viene mantenuto al 110% per le spese sostenute fino al 31 marzo 2023. Il tutto sempre a patto che, al 30 settembre 2022, sia stato realizzato il 30% dei lavori.
Il Superbonus al 90% è previsto invece fino al 31 dicembre 2023, a condizione però che i lavori siano avviati a partire dal 1° gennaio 2023.
La questione delle case popolari
La proroga proposta da Fratelli d’Italia riguarderebbe anche gli Iacp (Istituti Autonomi Case Popolari). All’interno della maggioranza di centrodestra Forza Italia ha voluto rilanciare su questo punto, proponendo un suo emendamento. Il partito di Silvio Berlusconi chiede la detrazione del 110% anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 per questa tipologia di edifici, a patto che alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Sul tema il Partito Democratico va ancora oltre e propone addirittura di estendere il Superbonus a tutto il 2024 per tutte le case popolari che abbiano concluso il 30% dei lavori entro il 31 dicembre e non più il 60% entro il 30 giugno 2023.
Una proposta sostenibile? Quanto costerà
La maggioranza ha calcolato i margini di intervento e di spesa a lungo termine per gli interventi relativi al Superbonus e, in generale, per i contributi statali dedicati all’edilizia. Tutti li oneri sarebbero coperti, sulla carta, tramite il Fondo per interventi strutturali di politica economica. Nel dettaglio si parla di:
100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025, 2026 e 2027;
di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2028, 2029, 2030, 2031, 2032 e 2033;
di 10 milioni di euro per il 2034.