Superbonus 110%: tutto sul Decreto antifrode e nuove FAQ dell’Agenzia delle Entrate

L’aumento di richieste per il Superbonus 110% e altre agevolazioni per la casa ha causato la diffusione di numerose frodi in materia. Per esempio, per ottenere l’agevolazione vengono dichiarati interventi inesistenti oppure molte imprese fanno lievitare i prezzi degli interventi per avere più soldi. Per fronteggiare questo fenomeno, il Governo ha elaborato il nuovo Decreto Legge “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche” che prevede una serie di controlli e altre iniziative per prevenire, intercettare e bloccare le truffe. Le misure nascono in seguito a una ricerca dell’Agenzia delle Entrate che ha scoperto circa 800 milioni di euro di pagamenti inesistenti. Ma quali sono le decisioni del Governo: cosa farà per stanare i furbetti del Superbonus 110%? Facciamo subito chiarezza.

Caratteristiche del Decreto antifrode

Il Governo ha pensato a una serie di azioni per contrastare le truffe. Innanzitutto, si è concentrato per bloccare il rincaro dei prezzi da parte delle ditte. Infatti, potendo avere subito il pagamento, grazie allo sconto in fattura e cessione del credito, molte imprese aumentano i prezzi in modo che il bonus sia più consistente. Lo stesso Presidente Mario Draghi ha quindi deciso di stabilire un listino prezzi degli interventi ammessi per evitare casi di falsi crediti. Ciò eviterebbe che le fatture lievitino senza controllo.

I controlli saranno eseguiti dall’Agenzia delle Entrate. In particolare, l’ente si occuperà di controllare tutte le voci e i relativi prezzi quando un contribuente opta per sconto in fattura e cessione del credito. In caso di irregolarità, prezzi e interventi poco chiari l’Agenzia potrà bloccare la concessione del bonus ed effettuare degli approfondimenti.

Un’altra misura è rappresentata dai cosiddetti controlli preventivi. Questa attività già esiste ed è affidata

allo Sportello Unico per l’Edilizia (Sue) che si attiva nel caso in cui il richiedente non presenti la CILA o comunicazione di inizio lavori e tutta la documentazione necessaria relativa all’edificio da ristrutturare.

all’ENEA che verifica i dati sulle riqualificazioni energetiche (incluso tutto ciò che ha a che fare con le fonti rinnovabili e il risparmio energetico) e quelli sul Bonus Facciate.

In futuro i controlli saranno ancora più attenti e in caso di rilascio di dichiarazioni false e truffe si prevedono salate sanzioni che vanno da 2 mila a 15 mila euro.

Obbligo del visto di conformità: in cosa consiste

Per poter beneficiare dei Bonus Casa diversi dal Superbonus 110% servirà il Visto di Conformità anche nel caso in cui si scelga la cessione del credito o lo sconto in fattura. Chi, invece, ha richiesto il Superbonus dovrà presentarlo anche se sceglie di usare l’agevolazione sotto forma di detrazione nella dichiarazione dei redditi. Ma non è necessario nel caso in cui il contribuente presenti la dichiarazione autonomamente usufruendo della precompilata all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate. Attualmente, il Visto è richiesto solo se si opta per sconto in fattura e cessione del credito.

Cessione del credito o sconto in fattura: cambia la procedura

Per poter beneficiare del bonus tramite cessione del credito o sconto in fattura, il beneficiario deve inviare una comunicazione online all’Agenzia delle Entrate in cui dichiara di aver ottenuto la cessione del credito e che il concessionario lo ha accettato nella piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia. L’ente potrà sospendere la procedura in attesa di poter fare ulteriori controlli sulla sua regolarità.

Nuove FAQ dell’Agenzia delle Entrate per chiarire il Decreto antifrode

In seguito alla pubblicazione del Decreto antifrode, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul suo sito ufficiale una serie di chiarimenti sotto forma di FAQ che rispondono ad alcuni dubbi comuni sulla nuova normativa da parte di aziende e cittadini. In particolare, cercano di eliminare ogni dubbio su due documenti importanti: il visto di conformità e l’asseverazione.

Innanzitutto, c’è una data molto importante da tenere in considerazione: l’11 novembre 2021. Vediamo perchè.

L’Agenzia nelle FAQ sottolinea che visto di conformità non serve per lavori di recupero del patrimonio edilizio nel caso in cui il cittadino beneficiario abbia avuto dalla ditta la fattura e la abbia pagata entro l’11 novembre 2021, anche se non ha ancora inviato la comunicazione per scegliere lo sconto in fattura. In tal caso, la comunicazione relativa alla cessione del credito può essere inviata senza adeguarsi alla nuova normativa. Inoltre, se entro la stessa data il contribuente ha già inviato tutte le comunicazioni previste all’Agenzia, che ha rilasciato la normale ricevuta, non è tenuto a seguire le nuove regole.

Per quanto riguarda il Superbonus 110%, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il visto di conformità è sempre obbligatorio sia che si chieda la detrazione, sia che si opti per cessione del credito o sconto in fattura. Fanno eccezione, le dichiarazioni dei redditi precompilate presentate dal contribuente tramite il sistema dell’Agenzia o presentate dal sostituto d’imposta.

L’ente risponde anche a delle domande relative all’asseverazione, documento cruciale che descrive le spese sostenute e per ogni intervento agevolato. Questi documenti devono essere redatti da tecnici abilitati che devono soffermarsi sulla “congruità delle spese” per tutti i lavori ammessi al Bonus. In caso di irregolarità, l’Agenzia può bloccare la pratica e applicare ulteriori controlli.

Queste novità mirano a controllare in modo più accurato che il Superbonus 110% sia gestito correttamente e garantirà a chi è in regola di gestire in modo facile e veloce le pratiche.

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