“Lo scenario che va delineandosi in tema di cessione dei crediti relativi al Superbonus e ai bonus edilizi minori permetterà soltanto alle grandi società di revisione di operare in questo ambito, escludendo i professionisti coinvolti nella filiera, in particolare i dottori commercialisti. Le grandi società, già predominanti sul mercato, saranno infatti le uniche titolate a svolgere le pratiche relative alle cessioni dei crediti: il mercato subirà uno sconvolgimento che da un lato danneggerà i singoli professionisti, e dall’altro costringerà il contribuente ad accettare le condizioni imposte da chi potrà fare il bello e il cattivo tempo”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
“Le prospettive – rimarca De Lise – non sono rassicuranti se gli unici attori che potranno fornire servizi saranno unicamente le grandi società di revisione, che senza concorrenza né controlli terzi si ergeranno a garanti di un meccanismo nato invece come misura di sostegno alle imprese, ai singoli e alla società all’interno di un piano più ampio di ripresa e resilienza. Auspichiamo una riflessione e un intervento del legislatore”.
Eleonora Bodecchi, consigliere Ungdcec, sottolinea come in prospettiva “si rischia di ledere il principio della libera concorrenza di mercato sancita dall’art 41 della Costituzione, ai sensi del quale «l’iniziativa economica privata è libera». Si tratta di un principio estremamente importante perché da un lato allarga lo spettro dei diritti delle libertà individuali, dall’altro contribuisce a tutelare gli interessi dei consumatori. Cosa accadrebbe se tutto questo venisse meno? Chi garantirà sull’operato delle società di revisione e che il servizio dato alle imprese e ai cittadini sia migliore ed economicamente equo rispetto a quello che i singoli professionisti hanno sempre fornito?”.