Ancora novità per quel che riguarda le norme sui bonus edilizi, compreso il Superbonus al 110%. Il Governo ha fatto tirare un sospiro di sollievo a imprese, operatori e cittadini, allontanando il rischio di blocco dei cantieri che stava serpeggiando dopo i provvedimenti anti-frode che hanno reso sensibilmente più difficile la cessione dei crediti. Ecco quali sono le novità, tra cui spunta anche il carcere.
Governo, nuovo decreto sull’edilizia: il motivo
Il Governo è intervenuto nuovamente, con un decreto apposito, proprio per correggere la stretta che di fatto aveva strozzato il mercato dei crediti ceduti, creando incertezza e spingendo le banche piccole, ma anche Poste e Cassa depositi e prestiti, a provvedere al blocco temporaneo delle nuove acquisizioni, congelate nell’attesa di un chiarimento.
Tutte le novità del nuovo decreto sui bonus edilizi
Con il nuovo decreto (qui tutti i nuovi aiuti approvati per famiglie e imprese nel decreto energia approvato insieme a questo), il Governo ha di fatto reso nuovamente possibili le cessioni multiple, anche se con limiti e sanzioni più dure per chi truffa lo Stato. Lo si capisce già dal titolo del provvedimento: ‘Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia‘.
L’obiettivo del Governo Draghi consiste nel portare regole e controlli che evitino le truffe miliardarie ai danni delle casse statali registrate fino ad oggi nel complicato mondo dell’edilizia.
In base alle nuove norme la circolazione dei crediti può dunque riprendere, ma dopo la cessione del primo richiedente sono consentite soltanto “due ulteriori cessioni” solo se effettuate “a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo”.
Inoltre “al credito è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni”. Le disposizioni si applicano alle cessioni inviate all’Agenzia delle entrate dal primo maggio 2022.
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Superbonus, spunta il carcere: chi rischia la reclusione e perché
Ma il provvedimento più importante riguarda l’introduzione del carcere. Nei fatti, per scoraggiare chi tenta di farsi rimborsare spese fittizie o gonfiate, arrivano multe e anche la reclusione per il “tecnico abilitato” che, nelle asseverazioni necessarie per ottenere i bonus edilizi, “espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione”, oppure “attesta falsamente la congruità delle spese”.
Il periodo di carcerazione può andare da due a cinque anni e la multa da 50 mila a 100 mila euro. La pena è aumentata “se il fatto è commesso per conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri”.
Infine, il Governo ha introdotto anche una norma a tutela del lavoro proposta dal ministro Andrea Orlando: i bonus saranno concessi solo a chi applica contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni più rappresentative. Una misura che garantisce formazione e maggiore sicurezza per chi lavora nei cantieri.