Cominciaa con un po’ di ‘suspense’ la missione del nuovo equipaggio arrivato sulla Stazione Spaziale Internazionale che riporta a sei gli abitanti della casa nello spazio. L’apertura del portello è avvenuta con 31 minuti di ritardo rispetto al programma (alle 6,56 e non alle 6,25, ora italiana). Il comandante della Stazione, il russo Gennady Padalka ha avuto qualche difficoltà ad aprire il portello perché equilibrare la pressione fra la Soyuz e la Stazione ha richiesto più tempo del previsto. Appena la pressione fra i due moduli si è stabilizzata il portello è stato aperto e il primo a entrare è stato il comandante della Soyuz, il russo Oleg Kononenko, ‘veterano’ della Stazione Spaziale dove è stato già due volte, nel 2008 e nel 2012. È la prima volta nello spazio invece per i suoi due compagni di viaggio: l’astronauta americano Kjell Lindgren e il giapponese Kimiya Yui. Tutti e tre resteranno sulla Stazione orbitale fino alla fine di dicembre. Con il loro lancio riprendono i ‘voli’ di routine verso la Stazione Spaziale dopo che l’incidente al cargo russo Progress, il 28 aprile scorso, aveva fatto riprogrammare tutto il calendario di arrivi e partenze. Il lancio dei tre astronauti era inizialmente previsto per lo scorso 26 maggio ed era stato rinviato dopo l’incidente. Per lo stesso motivo anche l’italiana Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), aveva prolungato di un mese la sua permanenza in orbita, ritardando il rientro sulla Terra.
Il lancio dei tre astronauti è avvenuto alle 23,02 (ora italiana) dalla base russa di Baikonur in Kazakhstan. Dopo sei ore di volo, la Soyuz si è agganciata alle 4,45 come previsto al modulo russo Rassvet, mentre la stazione volava sull’Ecuador. Ad accoglierli con Padalka c’erano Scott Kelly della Nasa, e il russo Mikhail Kornienko.
Tutti e sei, saranno i primi astronauti destinati a raccogliere e mangiare i primi ortaggi coltivati a bordo della stazione, un passo necessario in vista delle future missioni per Marte. Gli astronauti mangeranno metà del secondo raccolto di lattuga, il resto sarà congelato e inviato a Terra per analizzare le piante e confrontarle con un gruppo di controllo coltivato al Kennedy Space Center della Nasa.
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