Bella come non mai, celebre in tutto il mondo, ammirata dai più grandi storici d’arte: la Gioconda o Monna Lisa, è una di quelle opere d’arte intorno alla quale ruotano ancora misteri e leggende.
Non si finisce mai di imparare, ma anche di ‘scoprire’ ed è quello che è accaduto al dipinto di Leonardo da Vinci. In soli 73×53 cm, uno dei quadri più discussi della storia, ha ancora molto da raccontare e da celare.
A confermarlo, ci sono ulteriori elementi emersi dall’analisi della copia del dipinto di Leonardo, conservata a Prado e realizzata dal suo allievo, quasi identica all’originale. Questi ‘dettagli’, permettono di datare l’opera della Gioconda tra la fine del 1511 e gli inizi del 1512: ‘Il primo dato è che lo stile con cui è dipinto il Resegone è compatibile con i disegni di Leonardo delle Grigne e dello stesso Resegone realizzati nell’estate del 1511, a scopo militare. Il secondo è che l’allievo copista ha seguito passo passo quanto faceva il maestro, e visto che lo stile riconduce a quello di Francesco Melzi, questi elementi fanno convergere l’esecuzione delle due Monna Lisa, quella del Louvre e la copia del Prado, al soggiorno di Leonardo e del suo allievo nella Villa Melzi di Vaprio d’Adda, a partire dal dicembre 1511’.
Verrebbe dunque spontaneo chiedersi: ma chi è la Monna Lisa? Secondo molti studiosi, la figura ritratta nel dipinto di Leonardo da Vinci è Lisa Gherardini, moglie del ricco mercante fiorentino Francesco del Giocondo che ne avrebbe commissionato il ritratto. Alla luce di queste nuove importanti scoperte però, Luca Tomio afferma che si tratterebbe invece di Isabella d’Aragona Sforza, madre di Francesco Maria Sforza ed erede del Ducato di Milano che però morì cadendo dal cavallo, mentre tutti attendevano il suo ritorno dalla Francia. Isabella, – spiega Luca Tomio -, portava il velo a lutto dalla morte del duca e consorte Gian Galeazzo Maria nel 1494. E non certo a caso, quando Paolo Lomazzo vide il dipinto della Monna Lisa, a Fontainebleau, la definì la Monna Lisa napoletana (Isabella d’Aragona era nipote del re di Napoli).