Napolitano: “L’Italia è un mare in tempesta. Risposte serie dal governo”

“Siamo, oggi più che mai, nella stessa barca in un mare in tempesta. Ciascun paese deve fare la sua parte e dobbiamo garantirci reciprocamente l’indispensabile solidarietà. Per l’Italia è il momento di definire – in materia di sviluppo e di riforme strutturali – le ‘nuove decisioni di grande importanza’ annunciate ieri nella dichiarazione ufficiale del Presidente del Consiglio”. Ad affermarlo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

“Gli sforzi già avviati e gli elementi positivi della nostra situazione sono stati certamente già illustrati a Bruxelles. Ma dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio a cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito e a rilanciare la crescita economica”, ribadisce il Capo dello Stato, ed aggiunge: , “Dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio a cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito”.

 

 

 

Grave la situazione del Governo italiano. Si prospetta addirittura l’ipotesi di una caduta dell’esecutivo. Ma, a detta di Altero Matteoli,  “ci sarebbero i margini per una trattativa”.

Intanto, da Bruxelles è arrivato un ultimatum all’Italia affinchè approvi misure in grado di rilanciare la crescita e aggredire il debito pubblico.

E l’ipotesi inerente l’innalzamento dell’ età pensionabile per risolvere la crisi, crea ancora dissensi.

Bossi, infatti, rimane sulle sue posizioni e dice di no a Berlusconi .

Dunque lo stallo politico ha portato ieri ad un nulla di fatto.

Silvio Berlusconi, infatti, aveva lasciato ieri Bruxelles con l’obiettivo numero uno di convincere Umberto Bossi a dare il suo assenso alla riforma delle pensioni. Ma, dopo una lunga giornata di trattative, l’accordo tra il premier ed il Senatur sembra ancora in alto mare. Dopo una riunione tesa, a cui ha preso parte anche Giulio Tremonti, ed un Consiglio dei ministri che si è chiuso senza alcuna novità positiva, il premier tenta nel corso della serata di convincere il leader del Carroccio a ritornare sui suoi passi. Nella maggioranza, il clima è particolarmente teso. La riforma, infatti, non avrà i voti della Lega.

A questo punto l’obiettivo minimo del premier è quello di arrivare a raggiungere con l’alleato leghista almeno un ”accordo politico” da portare mercoledì  al Consiglio europeo per poi entrare in un secondo momento nei dettagli della riforma. Un accordo che si sta tentando di raggiungere lavorando su misure soft in merito all’innalzamento graduale dell’età pensionabile. Un modo per ottenere il via libera del Senatur e poter quindi preparare una scaletta quanto più possibile completa delle misure che il governo intende attuare.

 

E a fare da mediatore, è il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,  che in mattinata ha incontrato sia il capo del governo che il vice segretario del Pd Enrico Letta. Quella di Berlusconi è una corsa contro il tempo in vista di mercoledì . Certamente il premier è  intenzionato a fronteggiare nel miglior modo possibile le prese di posizione di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Intanto, con un dura nota fa sapere a Francia e Germania, che ”nessuno in Europa puo’ dare lezione agli altri partner”. Il compito difficile però sarà  superare lo scetticismo dell’Ue se, come appare, il pacchetto di misure non conterra’ nulla di messo ‘nero su bianco’. La giornata per il presidente del Consiglio è  intensa sin dalle prime ore della mattina quando a palazzo Grazioli arriva il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Un faccia a faccia prima dell’incontro con il capo dello Stato. A preoccupare però  sono le dichiarazioni di guerra che arrivano dai Lumbard. Umberto Bossi riunisce lo stato maggiore del partito a via Bellerio prima di partire per Roma. E sceglie di restare ufficialmente in silenzio sulla vicenda.

 

Nel frattempo, nessun Cdm verrà convocato.  L’obiettivo del premier è infatti quello di  raggiungere prima  un accordo politico da portare domani a Bruxelles. E replica alle risatine tra Merkel e Sarkozy: “nessuno può darci lezioni”.

Arriva il dl sviluppo: è giallo sui condoni.

 

Avvenire: sì a innalzamento età pensionabili: ”Lo sviluppo si può riaccendere”, ”soprattutto mettendo finalmente mano a una riforma organica della previdenza”. Lo scrive Avvenire, nell’editoriale di prima pagina, auspicando una decisione in tal senso da parte del governo. ”Sulle pensioni – osserva il giornale dei vescovi italiani – si sta cercando un compromesso all’interno della maggioranza. Che sia alto ed efficace. Perché questo è  il momento della lucidità , del coraggio e del disinteresse personale (e di parte)”. ”Se si eliminano le rendite di anzianità  – sottolinea inoltre Avvenire – e si innalza gradualmente l’età pensionabile si può ottenere il duplice obiettivo di rendere più  equo il patto generazionale tra giovani e anziani e nel contempo liberare risorse preziose”.

Pensioni: riforma pensioni necessaria, altrimenti sarà un massacro: “Il vero punto dolente sono le pensioni di anzianità. Si deve affrontare la realtà ‘”. Lo dice Lamberto Dini, in una intervista al ‘Messaggero’. “La soluzione è che si innalzi l’età pensionabile”, “dobbiamo intervenire perché  la riforma pensionistica è  la sola misura strutturale”, dice ancora Dini. “In assenza di interventi sarà  un massacro”, sottolinea l’ex premier, secondo il quale “l’ostracismo della Lega vale fino a un certo punto. L’Italia va a rotoli e quindi o si fa la riforma delle pensioni o si va tutti in fallimento”.

Pensioni: Pini , Lega non accetterà innalzamento pensioni: ”E’ improbabile che la Lega accetti le pensioni a 67 anni. Ritengo proprio che non accada e sono pochissimi i margini di trattativa. E questa non è una posizione di Maroni”. E’ quanto afferma Gianluca Pini, deputato della Lega Nord, ad Agora’ su Rai Tre. ”Se si vuol lucrare sulla pelle delle persone che hanno lavorato 40 anni – aggiunge – non è questa la strada per tagliare la spesa pubblica”.

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