I trasfrontalieri italiani potranno continuare a passare il Canton Ticino per andare a lavorare. In Svizzera si è votato il referendum sulla riduzione dei permessi di soggiorno per i lavoratori stranieri, con conseguenze economiche in caso di approvazione allarmanti per migliaia di italiani. Invece ha vinto il no con il 61,7 dei voti e in tanti posso tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.
Nel mirino della proposta, partita dagli schieramenti di destra come la stessa Lega dei Ticinesi, erano i lavoratori francesi, tedeschi ma soprattutto italiani. Sono infatti 62mila i nostri connazionali che raggiungono quotidianamente il Canton Ticino, provocando una storica insofferenza dei residenti.
Su 26 cantoni svizzeri, solo 4 si sono espressi favorevolmente alla proposta, tra i quali appunto il Ticino dove i sì sono stati il 53,1% dei votanti.
Il progetto di legge denominato “Per un’immigrazione moderata” è stato promosso dai partiti della destra nazionalista, in particolare dall’Udc (il Partito della destra svizzera), e chiedeva all’elettorato di esprimersi sull’introduzione una modifica alla Costituzione svizzera per vietare qualsiasi trattato di libera circolazione delle persone.
Se avesse vinto il sì, automaticamente si sarebbe interrotto l’accordo tra Ue e Svizzera che prevede anche il Paese elvetico come beneficiario dei vantaggi dello “spazio Schengen” consentendo quindi a tutti i cittadini comunitari e svizzeri di varcare liberamente i confini, da una parte e dall’altra.
“Ha prevalso la clausola ghigliottina” ha commentato così la vicepresidente dell’Udc Celine Amaudruz, riferendosi al fatto che in caso di approvazione del quesito referendario, si sarebbe trascinato altri sei accordi che Berna ha con Bruxelles, tra i quali sull’accesso al mercato Ue per le imprese elvetiche con conseguenze di oltre 500.000 cittadini svizzeri che risiedono in paesi comunitari.
La Rsi il canale di lingua italiana della tv pubblica, intanto ha però rivelato come il governo ticinese abbia disposto una verifica a tappeto dei permessi di soggiorno e di lavoro degli italiani, con perquisizioni domiciliari, appostamenti, indagini sul passato dei possessori del permesso da parte della polizia.
Sempre secondo la televisione svizzera italiana sui permessi I dinieghi nei confronti dei nostri connazionali sono quasi quadruplicati negli ultimi cinque anni.