Gli elettori svizzeri hanno approvato la nuova legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Il Sì nel referendum, che era stato chiesto da un partito conservatore contrario alla legge, ha vinto con il 63,1%, secondo le proiezioni dell’istituto gfs.bern pubblicate poco dopo la chiusura dei seggi.
La revisione di legge, approvata dal Parlamento e appoggiata dal governo, introduce esplicitamente nel Codice penale il divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale e mira a proteggere le persone Lgbt.
Si tratta di un’estensione della norma penale che oggi già punisce chi con atti o dichiarazioni discredita pubblicamente una persona o un gruppo di persone sulla base di razza, etnia o religione. Contro questa legge, l’Unione democratica federale, piccolo partito di matrice cristiana conservatrice, ha lanciato un referendum invocando la libertà d’espressione.
Stando ai sondaggi la modifica gode del sostegno di circa il 65% degli elettori.
I voti a favore sono stati 1.413,609. L’opposizione, uscita sconfitta col 36,9% dei consensi (827.361), era più radicata nelle zone rurali della Svizzera centrale e orientale. I più alti tassi di approvazione sono stati registrati nelle regioni e nelle aree urbane di lingua francese e italiana. La legge attuale puniva solo la discriminazione religiosa o razziale. Gli attivisti della comunità Lgbt hanno descritto il risultato come un “chiaro segnale contro l’odio” e hanno aggiunto che continueranno la loro lotta politica per il matrimonio tra persone dello stesso sesso, tema che sarà discusso il prossimo mese in Parlamento. Gli oppositori hanno sostenuto che la legge “mina il diritto alla libertà di parola e che la comunità Lgbt non ha bisogno di una protezione legale speciale”.